Magenta, scritte ingiuriose contro Francesco Maria Bienati, socio fondatore de La Nuova Italia: "Sei un islamico di m..."


E’ nata da pochi giorni ‘La Nuova Italia’ e tanto è bastato per far emergere il peggio di alcune persone. L’ultimo episodio che registriamo è di una bassezza unica. Questa mattina Francesco Maria Bienati, uno dei soci fondatori del movimento, ha ricevuto da un amico tramite whatsapp una fotografia. Ritraeva la scritta ingiuriosa che ignoti hanno apposto sul muro di cinta dell’ex rimessa ATM di via Sant’Anna a Cuggiono. La frase ritratta era: “Bienati islamico di merda”. Bienati si è recato sul posto a scattare alcune foto che ha allegato alla denuncia presentata presso la locale stazione dei Carabinieri. La domanda che ci poniamo non è tanto ‘chi è l’autore di tali frasi ingiuriose’, ma quanto ‘perché qualcuno le abbia scritte’. 

La frase non va tanto a colpire il diretto interessato, quanto soprattutto ad un movimento che si vuole soltanto impegnare per la difesa dei diritti delle categorie più deboli. Soltanto il giorno prima, durante una diretta facebook sul quotidiano Ticino Notizia, Paolo Razzano del PD si era detto “preoccupato” per la nascita di un partito a suo dire “confessionale”. Ritenendo che i fondatori avessero commesso un errore. Quello di avviare in modo sbagliato un progetto amministrativo. “A preoccuparmi non è tanto la percentuale di consensi che il partito può avere adesso – ha aggiunto Razzano – quanto il dibattito che sta nascendo attorno a tale movimento. Magenta non è una città razzista. E’ una città accogliente”. Razzano aggiunge che vi sono pesanti responsabilità da parte dell’attuale amministrazione rea, per il suo comportamento ostruzionista, di avere ostacolato la comunità islamica nelle sue legittime richieste. Tutto questo avrebbe portato alla creazione di un movimento, ovvero La Nuova Italia. 

Dopo le dichiarazioni di Razzano il direttivo de La Nuova Italia è immediatamente intervenuto con un comunicato nel quale Razzano viene paragonato a Simone Gelli, il vice sindaco di Magenta. “Le dichiarazioni di Razzano su La Nuova Italia, non ci sorprendono affatto, - scrivono nella nota i membri del direttivo - benché ci addolorino come tutte le dichiarazioni fondate sul pregiudizio e sulla superficialità di analisi. Razzano così come Gelli è "preoccupato" per la nascita de La Nuova Italia. Entrambi accusano infatti La Nuova Italia di essere un partito "confessionale". Entrambi ammettono, di non sapere nulla del nostro statuto, del nostro codice etico e del nostro programma, ma purtuttavia ci condannano”. E aggiungono: “La Nuova Italia è un partito fatto da persone delle più svariate religioni e spiritualità. Ci sono anche gli atei, e chiunque è benvenuto. Noi ci battiamo per un programma di diritti civili a favore di tutti, iniziando da chi è minoranza, da chi è solo, da chi è ignorato. Razzano e Gelli, i gemelli diversi della politica magentina, ci chiamano partito confessionale e non sanno nulla di noi. La nostra confessione è la Costituzione, il nostro programma sono i diritti fondamentali dell'uomo, i nostri elettori saranno tutti coloro i quali vorranno delle amministrazioni locali coraggiose di applicare la Costituzione, di occuparsi degli ultimi, preoccupate di salvare chi è solo ed è stato abbandonato”.

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