Dimissioni del Consiglio di Gestione del Parco del Ticino: contrasti insanabili

Contrasti insanabili nel consiglio di gestione del Parco del Ticino. Le dimissioni,  inevitabili,  sono state firmate da tutti i componenti del CDS e spiegate nell’assemblea di oggi pomeriggio al centro La Fagiana di Pontevecchio a Magenta sindaci e amministratori dei comuni che compongono il Parco del Ticino. Come ha spiegato il presidente del Parco Gian Pietro Beltrami il CDG si è reso disponibile a continuare a svolgere gli atti di ordinaria amministrazione fino all’insediamento del nuovo consiglio che,  si spera,  avvenga in tempi brevissimi.

E questo per evitare il commissariamento dell’Ente.  Hanno firmato le dimissioni Beltrami,  Bassi,  Duse e Gibelli,  con la sola assenza di Fracassi perché malato. I presenti ne hanno preso atto e Beltrami ha enunciato i requisiti necessari per le candidature. “Per essere candidati bisogna avere i requisiti per poter essere eletti consiglieri comunali. Occorre presentare curriculum e carta di identità, essere candidato da una provincia o almeno un quinto dei comuni del Parco, o da comuni del parco per un numero di quote corrispondente ad almeno un quinto del totale delle quote.  Ogni comune o provincia possono presentare una sola candidatura”.

Era nell’aria che si arrivasse a questo punto.  Se da una parte Beltrami elogia l’attività svolta dal CDG negli ultimi sei anni,  dall’altra Luigi Duse ha aggiunto che le idee sullo sviluppo del Parco del Ticino,  all’interno del consiglio,  erano spesso “contrastanti e antitetiche”. “Questa delle dimissioni – ha detto - rimanendo in carica per lo svolgimento della ordinaria amministrazione è la soluzione giusta che abbiamo preso di comune accordo per il bene del Parco. Dobbiamo evitare il commissariamento regionale,  sarebbe un’onda per tutti”.

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