MAGENTA “Sette mesi
son passati e cosa vediamo? Ben poco, anzi quasi niente. Almeno l’impronta di
questa amministrazione la si doveva notare, e invece neanche quella si vede
all’orizzonte”. Di chi si parla? Dell’amministrazione magentina retta dal
sindaco Marco Invernizzi che voleva fare della ‘partecipazione’ il suo cavallo
di battaglia. Da chi viene criticata? Dalla coalizione di centrosinistra che,
dopo avere contribuito all’attuazione del programma amministrativo sono stati
‘gentilmente’ messi da parte. ‘Trombati’ si dice in gergo. E loro non ci stanno
ad essere messi in un angolo perché di cose da dire ne avrebbero parecchie.
Quindi sotto con gli argomenti e sotto anche a scrivere al signor Sindaco. Una
lettera verrà inviata allo stesso e firmata dal direttivo di Sinistra,
Ecologia e Libertà, da Maddalena Moreddu di Italia dei Valori, da Rolando Giai
Levra dei Comunisti Italiani, da Carlo Acri di Sinistra Unita per Magenta e da
Giuliana Labria, indipendente dell’area PD.
“Ci permettiamo di sollecitare l’attuazione di due punti programmatici che non comportano alcun costo – scrivono nella missiva – anzitutto l’istituzione di un osservatorio del mercato del lavoro e della consulta del lavoro”. “Inconcepibile che non ci sia”, ha detto Antonio Frascone. Tanto più che è stato nominato un assessore al Lavoro. Materia sulla quale i comuni potrebbero intervenire attraverso azioni indirette sostenendo le imprese a livello locale. “Spiace che decisioni importanti come la definizione delle aliquote IMU siano state prese senza un preventivo vaglio di una Consulta del Lavoro”, dicono. Un secondo punto è il tema dell’acqua pubblica. Due le criticità sono emerse con la cessione della rete idrica ad Ami Acque: il conto salatissimo della bolletta e una società che gestisce il servizio in condizioni di monopolio senza pagare nulla ai Comuni, contrariamente a quanto avveniva con ASM. “Chiediamo che il sindaco di Magenta si faccia promotore verso gli altri sindaci del territorio di una rete dell’acqua pubblica per verificare se è possibile riprendere la gestione del servizio idrico integrato o, in subordine, rinegoziare le migliori condizioni contrattuali”.
“Ci permettiamo di sollecitare l’attuazione di due punti programmatici che non comportano alcun costo – scrivono nella missiva – anzitutto l’istituzione di un osservatorio del mercato del lavoro e della consulta del lavoro”. “Inconcepibile che non ci sia”, ha detto Antonio Frascone. Tanto più che è stato nominato un assessore al Lavoro. Materia sulla quale i comuni potrebbero intervenire attraverso azioni indirette sostenendo le imprese a livello locale. “Spiace che decisioni importanti come la definizione delle aliquote IMU siano state prese senza un preventivo vaglio di una Consulta del Lavoro”, dicono. Un secondo punto è il tema dell’acqua pubblica. Due le criticità sono emerse con la cessione della rete idrica ad Ami Acque: il conto salatissimo della bolletta e una società che gestisce il servizio in condizioni di monopolio senza pagare nulla ai Comuni, contrariamente a quanto avveniva con ASM. “Chiediamo che il sindaco di Magenta si faccia promotore verso gli altri sindaci del territorio di una rete dell’acqua pubblica per verificare se è possibile riprendere la gestione del servizio idrico integrato o, in subordine, rinegoziare le migliori condizioni contrattuali”.
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