VITTUONE Una mattina
come tante altre nella zona industriale a nord di Vittuone. Mezzi pesanti che
raggiungono la loro destinazione, alcuni camionisti che chiedono informazioni. In
via Gandhi sembra una giornata come tutte le altre. Una strada che si incontra
sbucando dal sottopasso che porta al centro del paese a ridosso della linea
ferroviaria della Milano-Novara tra Vittuone e Arluno. Alla Ibf situata al
civico 17 però sta per accadere qualcosa di grave. Che sarebbe potuto sfociare
in tragedia. Sono da poco passate le 8 e i dipendenti hanno appena raggiunto il
loro posto di lavoro. I cancelli si aprono quando arriva un camion e si
richiudono immediatamente dopo. Nell’ufficio del dirigente, sono circa le 8.30,
si presenta un uomo. Non è un dipendente vero e proprio della Ibf, impresa che
si occupa di tubi in acciaio. E’ però un uomo che lavora per quella ditta da
tempo ed esegue trasporti da una sede all’altra. Non si sa bene cosa sia
accaduto, ma ad un certo punto quell’uomo impazzisce. Estrae dalla tasca una
Smith & Wesson e spara. Cinque colpi ad altezza d’uomo mentre davanti a lui
c’erano due persone. Oltre al direttore, Francesco F. anche il capo officina
Sergio M. entrambi di 42 anni.
E’ il panico generale, ma per fortuna i colpi non vanno a buon fine. I bersagli non vengono centrati, nonostante il caricatore sia stato svuotato. I proiettili si vanno a conficcare nel muro. Passati quei secondi di follia Pasquale Stigliano, così si chiama l’uomo entrato nella Ibf, capisce la gravità della situazione. Si calma e si lascia bloccare dai presenti. Vengono allertati il 118 e i carabinieri che arrivano sul posto con un’ambulanza del Cvps di Arluno, due pattuglie dei carabinieri di Sedriano e un’auto del nucleo operativo radiomobile di Abbiategrasso. I militari lo bloccano senza problemi, gli sequestrano l’arma che deteneva legalmente e lo sistemano in auto in attesa che vengano completati i rilievi sul posto. Fortunatamente, al di là dello spavento, nessuno ha riportato ferite. Frattanto l’attività nella ditta prosegue. I camion continuano ad arrivare, c’è il solito via vai di tutti i giorni. “Non so cosa sia successo – diceva un ragazzo – ho visto i carabinieri, ma io lavoro nel magazzino più avanti e non mi sono accorto di nulla”. I carabinieri continuano le indagini per capire cosa abbia fatto saltare i nervi di un uomo di 58 anni che, nella sua vita, non ha mai creato problemi. Sicuramente erano problemi di lavoro, certamente di natura economica. Tutto però è ancora da chiarire.
Stigliano è originario di Matera, ma vive a Locate Triulzi. E’ rimasto tranquillo nell’auto dei carabinieri, finchè verso le 10 è stato trasferito in caserma per completare gli accertamenti. E’ stato arrestato per duplice tentato omicidio e trasferito nel carcere milanese di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ad occuparsi del caso è il Pm di turno Adriana Blasco, insieme ai carabinieri del Norm di Abbiategrasso e della stazione di Sedriano. La notizia dell’arresto di Stigliano ha lasciato senza parole chi lo conosceva. Gestiva da anni un po’ tutti i trasporti della ditta, forse da una ventina di anni addirittura, ed era considerato una persona mite e gentile. Una persona su cui contare e avere fiducia. Fino a ieri mattina. Quando ha perso la calma e ha sparato rischiando di uccidere due persone. Non molto tempo fa, nel mese di marzo di quest’anno, un episodio analogo si verificò ad Albairate. Una guardia giurata colta da raptus sparò tre colpi verso un collega. Per fortuna senza colpirlo.
E’ il panico generale, ma per fortuna i colpi non vanno a buon fine. I bersagli non vengono centrati, nonostante il caricatore sia stato svuotato. I proiettili si vanno a conficcare nel muro. Passati quei secondi di follia Pasquale Stigliano, così si chiama l’uomo entrato nella Ibf, capisce la gravità della situazione. Si calma e si lascia bloccare dai presenti. Vengono allertati il 118 e i carabinieri che arrivano sul posto con un’ambulanza del Cvps di Arluno, due pattuglie dei carabinieri di Sedriano e un’auto del nucleo operativo radiomobile di Abbiategrasso. I militari lo bloccano senza problemi, gli sequestrano l’arma che deteneva legalmente e lo sistemano in auto in attesa che vengano completati i rilievi sul posto. Fortunatamente, al di là dello spavento, nessuno ha riportato ferite. Frattanto l’attività nella ditta prosegue. I camion continuano ad arrivare, c’è il solito via vai di tutti i giorni. “Non so cosa sia successo – diceva un ragazzo – ho visto i carabinieri, ma io lavoro nel magazzino più avanti e non mi sono accorto di nulla”. I carabinieri continuano le indagini per capire cosa abbia fatto saltare i nervi di un uomo di 58 anni che, nella sua vita, non ha mai creato problemi. Sicuramente erano problemi di lavoro, certamente di natura economica. Tutto però è ancora da chiarire.
Stigliano è originario di Matera, ma vive a Locate Triulzi. E’ rimasto tranquillo nell’auto dei carabinieri, finchè verso le 10 è stato trasferito in caserma per completare gli accertamenti. E’ stato arrestato per duplice tentato omicidio e trasferito nel carcere milanese di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ad occuparsi del caso è il Pm di turno Adriana Blasco, insieme ai carabinieri del Norm di Abbiategrasso e della stazione di Sedriano. La notizia dell’arresto di Stigliano ha lasciato senza parole chi lo conosceva. Gestiva da anni un po’ tutti i trasporti della ditta, forse da una ventina di anni addirittura, ed era considerato una persona mite e gentile. Una persona su cui contare e avere fiducia. Fino a ieri mattina. Quando ha perso la calma e ha sparato rischiando di uccidere due persone. Non molto tempo fa, nel mese di marzo di quest’anno, un episodio analogo si verificò ad Albairate. Una guardia giurata colta da raptus sparò tre colpi verso un collega. Per fortuna senza colpirlo.
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