MAGENTA Fuggi fuggi
generale davanti all’ospedale Fornaroli di Magenta. E’ così ogni volta che gli
extracomunitari, che stazionano nei parcheggi, notano una pattuglia delle forze
dell’ordine. Questa mattina oltre a un’auto dei carabinieri c’erano anche due
pattuglie della Polizia locale di Magenta dopo che sono state segnalate
numerose presenze di nordafricani. Al loro arrivo una decina di nordafricani
sono corsi verso la staccionata della ferrovia scavalcandola e passando
dall’altra parte. Ne abbiamo fotografato uno. Perché scappano se sono in
regola? “I documenti li abbiamo – mi dice un giovane marocchino sulla ferrovia,
appena sfuggito ad un controllo dei carabinieri – scappiamo perché i
carabinieri rompono il ca… e noi non vogliamo problemi. Siamo qui per cercare
di guadagnare qualche euro e ci inseguono come se avessimo rubato”.
Sputa nervosamente in terra il giovane nordafricano. Guarda e cerca di capire se i carabinieri se ne stanno andando. Gli dico che è tutto ok e che i carabinieri se ne sono andati. “Per forza dobbiamo scappare – continua il ragazzo – oltre a restare in ballo tutto il giorno sono capaci anche di prenderci a schiaffi. Guarda che è già successo. Non mi riprendere e non mi fotografare, metti via il telefonino se vuoi parlare con me altrimenti non dico niente. Ho visto su internet il servizio che avevi fatto su di noi, qui davanti all’ospedale. Avevi parlato con uno di noi che è tornato in Marocco, in Italia è una merda. Non c’è speranza, cosa siamo venuti a fare qui merda”. Via libera, Polizia locale e Carabinieri hanno accompagnato un giovane in caserma. Abbiamo parlato con quel ragazzo acciuffato dai militari. L’unica cosa che è stato capace di dire è stata: “Non so italiano, non so italiano…”.
Aveva i documenti ed è stato subito rilasciato. Tutto torna come prima nel giro di pochi minuti davanti al Fornaroli. Uno dei nordafricani scavalca di nuovo la staccionata, fa da palo e avvisa gli altri che ritornano al loro posto di ‘lavoro’.
Sputa nervosamente in terra il giovane nordafricano. Guarda e cerca di capire se i carabinieri se ne stanno andando. Gli dico che è tutto ok e che i carabinieri se ne sono andati. “Per forza dobbiamo scappare – continua il ragazzo – oltre a restare in ballo tutto il giorno sono capaci anche di prenderci a schiaffi. Guarda che è già successo. Non mi riprendere e non mi fotografare, metti via il telefonino se vuoi parlare con me altrimenti non dico niente. Ho visto su internet il servizio che avevi fatto su di noi, qui davanti all’ospedale. Avevi parlato con uno di noi che è tornato in Marocco, in Italia è una merda. Non c’è speranza, cosa siamo venuti a fare qui merda”. Via libera, Polizia locale e Carabinieri hanno accompagnato un giovane in caserma. Abbiamo parlato con quel ragazzo acciuffato dai militari. L’unica cosa che è stato capace di dire è stata: “Non so italiano, non so italiano…”.
Aveva i documenti ed è stato subito rilasciato. Tutto torna come prima nel giro di pochi minuti davanti al Fornaroli. Uno dei nordafricani scavalca di nuovo la staccionata, fa da palo e avvisa gli altri che ritornano al loro posto di ‘lavoro’.
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