MAGENTA Fiera di San Biagio sotto zero


Tempo fa conoscevo un uomo anziano che ogni tre febbraio, appena lo incontravo, la prima cosa che mi diceva era “A San Bias un'ura in pas”. Ovvero, “A San Biagio un'ora in pace”, perchè le giornate cominciano lentamente ad allungarsi e ad uscire dal rigido inverno. A dire il vero il San Biagio di quest'anno è tra i più freddi che possa ricordare. Questa mattina il termometro della farmacia “Panigati” segnava -4, e il timido solo uscito nel primo pomeriggio non ha scaldato più di tanto una giornata gelida. Torniamo a quell'uomo anziano, che oggi non è più tra noi. Un magentino che viveva in un cascinale e che non poteva fare a meno di festeggiare San Biagio: “Quant a laurevi, stevi sempar a cà al dì da San Bias”, ovvero “Quando andavo a lavorare mi prendevo sempre un giorno di ferie il giorno di San Biagio”. E' vero, era così per tanti. Ancora oggi al chiesetta dell'istituto delle Madri Canossiane è presa d'assalto da centinaia di fedeli. Una tradizione popolare che risale addirittura al 1200 quando Magenta era una realtà contadina e il Santo era visto come protettore per via delle sue capacità curative alla gola. Sono convinto che anche tra decenni, nonostante un mondo che sembra andare in senso opposto, le vecchie tradizioni rimarranno intatte e ci sarà sempre qualche magentino che “al dì da San Bias” si prenderà un giorno di ferie “par andà a basà la Reliquia”. 
Magenta: i fedeli entrano nella chiesa di San Biagio per il bacio della Reliquia

Commenti