Il Parco del Ticino dice "NO" alla terza pista di Malpensa

PARCO DEL TICINO La terza pista di Malpensa potrà causare danni gravissimi. Torna a ribadirlo l'ente Parco del Ticino in occasione del convegno "Dieci anni di monitoraggio ambientale nella valle del Ticino" tenutosi ieri presso la riserva naturale "La Fagiana" di Ponte Vecchio Magenta, al quale hanno preso parte numerosi amministratori locali del castanese, varesostto e del Piemonte, oltre a tecnici e docenti universitari.

Il vice presidente del Parco del Ticino Luigi Duse ha affermato, con non poca preoccupazione, che la situazione è al limite: "Il livello di alcuni inquinanti è altissimo nelle aree attorno a Malpensa - ha detto Duse - e non ci riferiamo solo all'ozono che troviamo anche nel pavese per are un esempio, dove non c'è l'aeroporto. Due piste e voli ridotti a causa della crisi economica fanno riflettere sulla necessità di un ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per il Parco".

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Durante il covegno è emerso che il Ticino è, pur tra i mille problemi, uno dei fiumi messi meglio in Italia, anche se la qualità ne risente per via degli affluenti e non è balneabile. Nel divieto di balneazione sono, infatti, comprese anche le aree del varesotto. "Se siamo risuciti nel corso di questi anni a mantenere una buona qualità dell'ambiente - continua il vice presidente - lo dobbiamo alle operazioni di monitoraggio effettuate su aria e acqua". Se dunque la situazione è preoccupante, da tutte le parti si vuole che non peggiori ulteriormente.

"Prima di decidere sullo sviluppo di Malpensa vogliamo che si faccia una valutazione ambientale strategica - ha detto Madì Reggio, sindaco di Golasecca - siamo preoccupati, nel nostro paese, per la qualità dell'aria, per la quale da anni non abbiamo monitoraggi e vogliamo recuperare quelle situazioni ambientali, come la qualità dei boschi che si stanno degradando". La terza pista fa paura non soltanto ai cittadini dell'est Ticino, ma anche a quelli che vivono nell'area piemontese. Elena Strohmenger, presidente del Covest (comitato ovest Ticino contro i disagi di Malpensa) denuncia che, da quando è partita Malpensa 2000, i voli hanno fatto rotta nella maggior parte dei casi verso il Piemonte sottoponendo il territorio ad un impatto pauroso.

"Ci siamo costituiti in comitato riuscendo ad ottenere dei risultati, come la riduzione del rumore - ha spiegato - contro la terza pista oggi siamo preparati e faremo valere le nostre ragioni. Sappiamo quali danni provocherà e per questo diaciamo no all'esapansione di Malpensa. E siamo coalizzati, noi piemontesi, insieme ai comuni lombardi".

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