OZZERO Ritirato il progetto per un impianto di rifiuti pericolosi nel Parco del Ticino

OZZERO Il Comune di Ozzero ha vinto la battaglia contro la realizzazione di un impianto di rifiuti pericolosi nel cuore del Parco del Ticino. È quanto rileva il sindaco Willie Chiodini affermando: «Ha prevalso il buonsenso a vantaggio di un territorio verde e pregiato e della salute dei nostri cittadini. Il parere negativo espresso dall’Amministrazione comunale di Ozzero, dalla Provincia di Milano e dal Parco ha portato alla chiusura della procedura e al ritiro del progetto da parte della società proponente».



La società BIANCHITAB intendeva realizzare un impianto per il trattamento di terre contaminate da idrocarburi in un’area ubicata nel territorio comunale di Morimondo, al confine con Ozzero lungo la strada statale 526. Il progetto ha seguito l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale ed è stato discusso a Milano (Regione Lombardia) nella Conferenza dei Sevizi con tutti gli enti coinvolti.

Adesso la Regione ha comunicato ufficialmente l’archiviazione della pratica e la chiusura della procedura di compatibilità ambientale. La società BIANCHITAB, ha deciso di ritirare il progetto, prendendo atto dei pareri contrari più volte espressi dal Comune di Ozzero e poi formalmente anche dalla Provincia e dal Parco del Ticino, nonché della volontà del sindaco Chiodini di porre in essere ogni possibile strategia politica, amministrativa e legale per impedire la realizzazione dell’impianto di trattamento di rifiuti speciali e pericolosi in un’area a forte connotazione agricola.

«La società ha fatto la cosa giusta ritirando un progetto di forte impatto ambientale che interessava un territorio pregiato e caratterizzato dalla presenza di note aziende del settore alimentare e di realtà agrituristiche di qualità. - continua Willie Chiodini - Servono politiche di sviluppo virtuose che consentano un concreto rilancio dell’economia locale nel rispetto dell’ambiente e delle caratteristiche sociali, produttive e urbanistiche del territorio. Non è ammissibile un impianto per rifiuti pericolosi in un’area verde in cui sono presenti immobili a uso residenziale e aziende di trasformazione del latte con prodotti a certificazione D.O.P. e marchio Parco Ticino. Almeno questa volta alla fine ha prevalso il buonsenso».

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