MAGENTA Cassaintegrati della Novaceta sul tetto: "Rimarremo fino ad aprile"


MAGENTA Dopo più di un mese di presidio fuori dai cancelli di viale Piemonte per i cassaintegrati della Novaceta di Magenta è arrivato il colpo di scena. Questa mattina era in programma un'assemblea per decidere la strategia da seguire. Ottenuta risposta negativa dodici operai hanno deciso di salire sul tetto dello stabilimento. “E ci rimarremo fino ad aprile”, hanno detto. Mese che coinciderà con la conclusione del periodo di cassa integrazione. “L'obiettivo di questa occupazione è quello di ribadire a gran voce che i cassaintegrati vogliono tornare a lavorare – ha detto Walter Montagnoli, coordinatore nazionale dei CUB – rilanciamo con forza l'ipotesi di costituire una cooperativa che consentirà di salvare tante famiglie”. Per raggiungere i lavoratori occorre seguire un sentiero impervio zeppo di rovi, salire su una scala pericolante e percorrere qualche metro su un tetto diventato in questi giorni una pericolosissima lastra di ghiaccio.

“Non siamo qui per fare folklore – ha aggiunto Paolo Chianura, uno degli operai presenti sul tetto – vogliamo risposte sicure sul nostro futuro”. Tutti gli operai saliti hanno famiglia: “Non abbiamo ancora avvisato casa di quello che stiamo facendo”, scherzano alcuni. Hanno montato una tenda in pochi minuti e si sono fatti consegnare il necessario per poter resistere notte e giorno a temperature che scendono abbondantemente sotto lo zero. Dopo la Esab di Mesero a pochi chilometri di distanza ci sono adesso “quelli del tetto della Novaceta”. Si chiamano Paolo, Pino, Salvatore, Massimo, Salvo, Fabrizio, Antonello, Luciano, Vincenzo, Salvatore, Paolo e Giuseppe. Nel piazzale antistante la Novaceta continua il presidio, sostenuto dai ragazzi di Punto Rosso. “E' importante tentare qualsiasi strada per salvare l'occupazione dei lavoratori – dice Giovanni Cippo dell'ALLCA della CUB – Il 18 gennaio in Provincia presenteremo una bozza del piano industriale. Auspichiamo che le istituzioni prendano seriamente in considerazione il problema, occupazionale e industriale, attivandosi per far ripartire al più presto la produzione”.

Da un lato quindi la vocazione industriale dell'area ribadita dal sindaco di Magenta Luca Del Gobbo che ha rilanciato il rafforzamento delle servitù esistenti, come metanodotto ed elettrodotto. E nel PGT non ci sarà alcun riferimento alle attività ricettive (esempio un albergo). Ma dall'altra parte i CUB sostengono sempre il rischio di una cordata di speculatori: “I soliti Lettieri, Ciardullo, Natali, Ligresti & Co, in accordo con Banca Unicredit – scrivono in una nota – che ha come obiettivo la trasformazione della superficie in zona edificabile”.

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