LEGNANO Edilizia: tra subappalti e infortuni il quadro del settore tracciato da FILCA CISL

LEGNANO La crisi economica che ha fatto e sta facendo sentire i suoi pesanti effetti anche in tutto il territorio dell’Alto Milanese, non ha risparmiato il settore dell’edilizia. “Un comparto - spiega il Segretario della FILCA CISL Legnano Magenta Claudio Della Vedova - fatto di oltre 2.800 iscritti e dove, complice un sistema per lo più di micro e piccole imprese, gli ammortizzatori sociali sono anche meno solidi che in altre categorie”. Sono rare, infatti, le aziende che raggiungono la soglia dei 30- 35 dipendenti. “Questo fenomeno – prosegue Della Vedova – si è ulteriormente accentuato negli ultimi dieci anni, con una conseguente destrutturazione delle realtà produttive.” All’interno di questo scenario è evidente, quindi, quanto diventi difficile trovare imprese che seguano il cantiere “dall’inizio alla fine”.


“Il fenomeno del subappalto – sottolinea il dirigente cislino – diventa una costante, con tutti i rischi che ne derivano. Così oggi giorno tra Magenta, Legnano, Castano e Abbiategrasso, sono moltissime le imprese che fanno del subappalto la loro attività normale.” Ad un settore già così poco strutturato, la stretta creditizia di questi mesi rischia d’infliggere un colpo pesantissimo. “E’ questo – sottolinea Della Vedova – un allarme che mi sento qui di lanciare. Se le banche non finanziano il denaro circolante, allora, per queste aziende è la fine”.

In generale, secondo il Segretario degli edili, i primi segnali di crisi nel mattone si sono registrati già nel 2007. “All’epoca a macchia di leopardo, si capiva che stava succedendo qualcosa, poi la crisi generale ha fatto il resto. Detto questo, dallo scorso settembre, la situazione è diventata particolarmente preoccupante”.

Gli iscritti alla cassa edile della provincia poco più di 44 mila sono diminuiti del 12 %, mentre le assunzioni in questa fase sono solo a tempo determinato. Sono pochissimi gli addetti assunti nel territorio in questione. Insomma, è tutto fermo. “Essenzialmente – osserva Della Vedova – per due ordini di ragione, l’uno, riguarda la crisi del mercato, l’altro, le Opere Pubbliche dei Comuni, totalmente in stallo, complice un Patto di Stabilità che per molte amministrazioni equivale ad una vera mannaia”.

Va poi evidenziata un’altra criticità che è propria del comparto edile: “I nostri ammortizzatori sociali – denuncia il Segretario Della Vedova – sono di gran lunga meno efficaci di quelli di altri settori, tipo l’industria dove la cassa integrazione da 13 settimane può arrivare sino a 52. In edilizia, invece, dopo 13 settimane è previsto che ci sia la ripresa ‘congrua’, in caso contrario, per i lavoratori scatta la disoccupazione edile. Altra carenza – aggiunge Della Vedova – è quella inerente la tempistica passano anche 5 – 6 mesi per la concessione della cassa integrazione. In quest’ottica, utilizzando gli enti bilaterali di settore (la cassa edile),le Organizzazioni Sindacali FILCA FILLEA FENEAL con le Associazioni Imprenditoriali provinciali di categoria hanno stipulato un accordo che prevede l’anticipo della cassa per i lavoratori. Così facendo la cassa edile anticipa le spettanze di competenza dell’Inps”. “Il tutto ovviamente – conclude Della Vedova – nel tentativo di rendere più fruibile questo strumento di tutela dei lavoratori”.

L’altro ambito rispetto al quale la FILCA CISL sta concentrando i suoi sforzi è quello della sicurezza sul lavoro. “In edilizia del resto – fa notare Della Vedova – i rischi sono maggiori che altrove e l’Alto Milanese lo scorso anno ha pagato un tributo di vite importante, abbiamo avuto due morti tra Mesero e Parabiago”.

A riguardo, la FILCA al pari degli altri sindacati di categoria, sta esercitando una pressione costante affinché l’attività e i controlli nei cantieri aumentino. “L’ultimo contratto nazionale stipulato ha incrementato le risorse destinate alle attività degli enti bilaterali che si occupano della sicurezza ed è partita l’attività di formazione per i lavoratori neoassunti nel settore di 16 ore”. “Qualche risultato è già arrivato, però, l’impegno continua perché c’è una battaglia quotidiana da fare affinché la legalità nei nostri cantieri diventi il modo di operare”.

Certo che la strada è ancora lunga e, a questo proposito, per quella che secondo Della Vedova è anche e soprattutto una battaglia di civiltà, c’è un’unica possibilità: “La collaborazione tra i diversi soggetti in campo. Non si può ragionare solo secondo un’ottica burocratica, senz’altro il DPL 81 ha introdotto elementi di garanzia in più, ma non basta. Occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Solo così si potrà fare una vera opera di prevenzione”.

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