MAGENTA “Serve un patto forte tra istituzioni locali, rappresentanti delle Residenze Sanitarie Assistenziali per Anziani e mondo sindacale, in modo da offrire risposte immediate e concrete, ad un territorio che si evolve mutando la sua composizione sociale, e in cui la popolazione anziana cresce in modo costante con evidenti ricadute in ambito economico, socio sanitario ed assistenziale sulle famiglie”.
E’ quanto ha dichiarato Alessandro Grancini (nella foto), Segretario della FNP CISL Legnano Magenta, durante l’importante convegno, organizzato dalla Categoria Pensionati, giovedì scorso, a Magenta, presso la nuova sala consiliare di via Fornaroli.
“Le R.S.A. del territorio” – questo il titolo della tavola rotonda – a cui hanno preso parte Angelo Sangiovanni, Segretario Generale della FPS CISL Legnano Magenta, il dottor Stefano Delfini, Direttore della R.S.A. Fondazione Opera Pia “Francesca Colleoni” di Castano Primo, il Direttore Sociale dell’ASL MI 1 dottor Giuseppe Calicchio, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Magenta, Carlo Morani, il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto n.6 Massimo Olivares, Sindaco di Marcallo con Casone e il Segretario Generale Regionale FNP CISL Tino Fumagalli, a cui sono state lasciate le conclusioni dell’intensa mattinata di lavori.
Il Segretario Comprensoriale Grancini, nel suo intervento d’apertura, ha messo in luce l’impegno del sindacato su questo fronte “in quanto - ha dichiarato – la problematica della semi e totale non autosufficienza investe non solo la persona singola, ma l’intero nucleo famigliare”.
Durante il dibattito, si è fatto, in particolare, il punto sulla situazione delle strutture d’assistenza presenti sul territorio “in quest’area che dal Legnanese scende fino all’Abbiatense – ha ricordato Grancini – abbiamo una popolazione di 440 mila abitanti, con oltre 80 mila persone ‘over 65’. Qui vi operano 30 R.S.A. accreditate dalla Regione Lombardia”.
“Come Categoria – ha proseguito il reggente territoriale del Sindaco Pensionati Cislino – ci siamo dotati di un Osservatorio dedicato che si occupa di verificare periodicamente il rispetto degli standard di qualità definiti dalle norme vigenti e dalle direttive impartite dalle singole ASL”.
Grancini ha quindi messo in luce il grave problema delle liste d’attesa.
“I posti letto autorizzati per le 30 R.S.A. sono 2.548 di questi 2.381 sono accreditati dalla Regione. Ne risulta che in attesa di risposta per un ricovero a novembre di quest’anno c’erano ben 2.037 persone. Considerato, però, che la stessa richiesta può essere presentata in più strutture, realisticamente la lista d’attesa oscilla tra un numero di 600-800 posti”.
“A ciò si aggiunge la questione delle rette, dato che tra le diverse strutture, ci sono delle oscillazioni di costo considerevoli”.
“In prospettiva – ha evidenziato il Segretario Grancini – riteniamo necessario orientarsi verso un percorso di assistenza socio sanitaria meno istituzionalizzata, favorendo un miglioramento dei servizi a livello domiciliare, sia sotto il profilo qualitativo, sia quantitativo, così come previsto dalla Legge Regionale n.3 del 2008. Ma rispetto a questo processo sussistono ancora diverse criticità”.
“Sarebbe opportuno, infatti, – ha continuato su quest’aspetto Grancini – una maggior integrazione tra i diversi soggetti in campo e, nel dettaglio, la creazione di strutture intermedie che permettano il passaggio dall’ambito famigliare al ricovero presso le R.S.A. con dei servizi assistenziali personalizzati in base alle condizioni fisiche e sociali dell’anziano e della sua famiglia”.
Altri strumenti di programmazione essenziali, secondo la FNP CISL Legnano Magenta, sono il Piano Sociale di Zona e lo stesso Distretto Socio Sanitario “che per il nostro territorio dovrebbe diventare, sia il luogo di coordinamento delle diverse e diversificate risposte sanitarie e sociali, oltre ad essere l’ambito in cui gli attori del sistema delle politiche e degli interventi socio sanitari ed assistenziali trovino collaborazione e risposte ai bisogni d’integrazione tra le diverse programmazioni dei Comuni associati, dell’ASL e dell’Azienda Ospedaliera, anche mediante un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale”.
“In definitiva – ha concluso Grancini – stante, anche il quadro di forte precarietà delle risorse economiche a disposizione, solo un lavoro di squadra, pur nel rispetto dell’autonomia di ogni attore in campo, ci permetterà di costruire un modello di Welfare in grado di rispondere alla complessità dei bisogni della nostra popolazione anziana”.
E’ quanto ha dichiarato Alessandro Grancini (nella foto), Segretario della FNP CISL Legnano Magenta, durante l’importante convegno, organizzato dalla Categoria Pensionati, giovedì scorso, a Magenta, presso la nuova sala consiliare di via Fornaroli.
“Le R.S.A. del territorio” – questo il titolo della tavola rotonda – a cui hanno preso parte Angelo Sangiovanni, Segretario Generale della FPS CISL Legnano Magenta, il dottor Stefano Delfini, Direttore della R.S.A. Fondazione Opera Pia “Francesca Colleoni” di Castano Primo, il Direttore Sociale dell’ASL MI 1 dottor Giuseppe Calicchio, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Magenta, Carlo Morani, il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto n.6 Massimo Olivares, Sindaco di Marcallo con Casone e il Segretario Generale Regionale FNP CISL Tino Fumagalli, a cui sono state lasciate le conclusioni dell’intensa mattinata di lavori.
Il Segretario Comprensoriale Grancini, nel suo intervento d’apertura, ha messo in luce l’impegno del sindacato su questo fronte “in quanto - ha dichiarato – la problematica della semi e totale non autosufficienza investe non solo la persona singola, ma l’intero nucleo famigliare”.
Durante il dibattito, si è fatto, in particolare, il punto sulla situazione delle strutture d’assistenza presenti sul territorio “in quest’area che dal Legnanese scende fino all’Abbiatense – ha ricordato Grancini – abbiamo una popolazione di 440 mila abitanti, con oltre 80 mila persone ‘over 65’. Qui vi operano 30 R.S.A. accreditate dalla Regione Lombardia”.
“Come Categoria – ha proseguito il reggente territoriale del Sindaco Pensionati Cislino – ci siamo dotati di un Osservatorio dedicato che si occupa di verificare periodicamente il rispetto degli standard di qualità definiti dalle norme vigenti e dalle direttive impartite dalle singole ASL”.
Grancini ha quindi messo in luce il grave problema delle liste d’attesa.
“I posti letto autorizzati per le 30 R.S.A. sono 2.548 di questi 2.381 sono accreditati dalla Regione. Ne risulta che in attesa di risposta per un ricovero a novembre di quest’anno c’erano ben 2.037 persone. Considerato, però, che la stessa richiesta può essere presentata in più strutture, realisticamente la lista d’attesa oscilla tra un numero di 600-800 posti”.
“A ciò si aggiunge la questione delle rette, dato che tra le diverse strutture, ci sono delle oscillazioni di costo considerevoli”.
“In prospettiva – ha evidenziato il Segretario Grancini – riteniamo necessario orientarsi verso un percorso di assistenza socio sanitaria meno istituzionalizzata, favorendo un miglioramento dei servizi a livello domiciliare, sia sotto il profilo qualitativo, sia quantitativo, così come previsto dalla Legge Regionale n.3 del 2008. Ma rispetto a questo processo sussistono ancora diverse criticità”.
“Sarebbe opportuno, infatti, – ha continuato su quest’aspetto Grancini – una maggior integrazione tra i diversi soggetti in campo e, nel dettaglio, la creazione di strutture intermedie che permettano il passaggio dall’ambito famigliare al ricovero presso le R.S.A. con dei servizi assistenziali personalizzati in base alle condizioni fisiche e sociali dell’anziano e della sua famiglia”.
Altri strumenti di programmazione essenziali, secondo la FNP CISL Legnano Magenta, sono il Piano Sociale di Zona e lo stesso Distretto Socio Sanitario “che per il nostro territorio dovrebbe diventare, sia il luogo di coordinamento delle diverse e diversificate risposte sanitarie e sociali, oltre ad essere l’ambito in cui gli attori del sistema delle politiche e degli interventi socio sanitari ed assistenziali trovino collaborazione e risposte ai bisogni d’integrazione tra le diverse programmazioni dei Comuni associati, dell’ASL e dell’Azienda Ospedaliera, anche mediante un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale”.
“In definitiva – ha concluso Grancini – stante, anche il quadro di forte precarietà delle risorse economiche a disposizione, solo un lavoro di squadra, pur nel rispetto dell’autonomia di ogni attore in campo, ci permetterà di costruire un modello di Welfare in grado di rispondere alla complessità dei bisogni della nostra popolazione anziana”.
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