CORBETTA Approvato ieri il Piano di Governo del Territorio è argomento di vivace discussione a Corbetta. Riportiamo integralmente il discorso di Andrea Fragnito, consigliere di opposizione (lista civica di centro destra) durante la discussione di ieri:
Vorrei iniziare la discussione su questo importantissimo documento per il futuro di Corbetta ringraziando chi, tra i consiglieri di maggioranza in questi anni ha cercato di tamponare la tormentata gestione dell'attuale PRG.
conduzione del PRG che partendo dalle due precedenti amministrazioni ha visto comunque continuità anche in questa amministrazione e che di conseguenza si è riflessa nell'elaborazione del nuovo strumento di Pianificazione Comunale che andiamo ad approvare quest'oggi.
Innanzi tutto appare discutibile e poco pratica la scelta fatta a suo tempo da questa amministrazione di avere un assessore esterno all'urbanistica, nulla di personale contro l'assessore Ferrè, ma forse una persona con una esperienza di vita locale, approfondita conoscenza del territorio e una memoria più lunga avrebbe potuto potuto dare degli imput più precisi e costruttivi senza dover filtrare ogni volta le informazioni.
........ .......
Gestione e modus operandi che si riflette in questo PGT proprio nei suoi teorici punti di forza, la città degli spazi pubblici e dei servizi, questa virtuale sovradimensionata dotazione che si prospetta non trova concretezza e fattibilità reale.
Se ad oggi gli oneri di urbanizzazione sono finiti in media tra il 60 e il 70% in spesa corrente anzichè in opere pubbliche, se sino ad oggi pur avendo costruito tantissimo non siamo riusciti a finalizzare e investire in opere e servizi pubblici, come sarà possibile sostenere le previsioni del Piano dei Servizi.
Inoltre il dato quantitativo non esprime una qualità del servizio, che invece si attua attraverso la programmazione, cioè in che arco temporale si realizzeranno i servizi e quali risorse si utilizzeranno per realizzarli.
Le due grosse aree adibite a servizi verso Magenta sono aree private che demandano all'intervento privato la realizzazione dei servizi. Questo non vuol dire che verranno realizzati o che l'amministrazione si impegna, decide, pianifica di realizzare dei servizi.
Corbetta ha bisogno di concretezza nelle scelte urbanistiche rivolte alla QUALIFICAZIONE della città, servizi si, ma chiari, definiti, pianificati individuati nella posizione, in un ipotetica tempistica e nella gestione delle risorse a disposizione oggi e in futuro per realizzare tali servizi.
Dunque la centralità di gestione del piano e del processo, della programmazione annuale,triennale e anche ha più lungo termine delle opere pubbliche, che poi è la visione della città nel suo futuro, l'idea di cosa sarà e diventerà Corbetta.
Io in questo documento non ho trovato l'idea della Corbetta del futuro.
Sembra, come già ho detto più volte, un rincorrere i problemi un tamponare gli errori del passato senza però avere un'idea chiara di come farlo e senza una propria personalità.
Da questo si ha che è venuto meno il disegno urbano della città per quelle aree di trasformazione che lo permettevano o che ne necessitavano, disegno urbano e visione che manca nelle frazioni, è stata abbozzata un'idea vaga sul futuro del Consorzio e della Favorita, non è stato programmata la realizzazione di un centro sportivo, non si è capito dove piazzare la casa di riposo, anzi non si è definito se farla o non, a parte aver letto sui giornali di 7 milioni di eruo stanziati, 10000 mq di terreno, 5000 mq di edifcio... è stato limitato il parco del Fontanile Fagiolo, dicendo che sarà costituito il parco dei Gelsi a Nord della statale se non che si prevede proprio in mezzo la variante alla statale che tra l'altro passa proprio su parchetto comunale realizzato in convenzione con Piano Attuativo.
Scelte alcune che sono in antitesi con il Documento di Piano stesso, idee sparse che non trovano un progetto organico.
il fatto di parlare di disegno urbano può sembrare una forzatura in questa fase, invece denota secondo me la mancanza di prevedere e anticipare i problemi.
Alcune aree di Trasformazione non possono prescendire da un intervento dell'amministrazione nel dare indicazioni sul disegno urbano, la dislocazione delle funzioni insediative o in alcuni casi bisogna togliere l'opzione di monetizzare la superficie da destinare a servizi e attrezzature.
Come l'AT 1 Magneti Marelli dove il potenziale edificatorio di industria e artigianato è un campanello di allarme che non permette di lasciare all'operatore di identificare le possibili strade e viabiltà è doveroso concordare e capire con S. Stefano le possibili strategie e sviluppi dell'assetto viabilistico e non lasciare che la via Borletti sia l'unica via di sfogo.
Variante statale 11
Verificare se si può realizzare un percorso alternativo che parte dalla rotonda dell'onda verde, salga a nord verso la Ferrotubi (dove c'è il passaggio a livello) e da li farla viaggiare adiacente alla ferrovia, interrarla per un breve tratto in corrispondenza della stazione di s.stefano, per poi collegarsi alla circonvallazione di magenta.
L'AT 5 (città della cultura), sulla statale ha un'estensione e una volumetria che sul tessuto di Corbetta è pari a 5 isolati e tutto è rimandato alle scelte dell'operatore con l'unico vincolo di scaricare tutto il traffico sulla via Silvio Pellico e di conseguenza sulla via Borletti.
Senza contare le altre AT che devono essere ancora attuate.
La Città della cultura e il Consorzio Agrario su piazza Beretta, qui credo si sia raggiunto il livello massimo di mancanza progettuale da un punto di vista politico, amministrativo e di pianificazione della città sia urbanisticamente che socialmente.
Ed per questo che mi rivolgo in particolar modo all’arch. Bordin, all’arch. Parini e all’arch. Ferrè a finchè venga rivista l’idea così come è stata impostata.
Perchè non è possibile prevedere la costruzione della Sala Polivalente a nord dell’edificio del Consorzio Agrario, li, incastrata tra edifici residenziali che non permettono accessi da piazza I° Maggio, limitata dall’ingombrante presenza del Consorzio verso piazza Beretta, una nuova opera pubblica che dovrebbe rivalutare il centro che nasce soffocata e senza accessi diretti da spazi pubblici, è inconcepibile.
L’AT 5 (città della cultura), tutta l’area AT 5, deve vertire sull’edificio del Consorzio Agrario, sul suo futuro e sul suo utilizzo. E’ il punto di partenza forzato che dobbiamo tenere, prima di pianificare qualsiasi altra cosa dobbiamo capire cosa fare e come utilizzare quel feretro, o l’idea stessa della città della cultura non può nascere e crescere se al suo centro c’è un catafalco.
Il rimandare scelte e azioni sull'edificio del consorzio agrario credendo che altre azioni possano in qualche modo ridare vita a quell'area è un errore che non possiamo permetterci per il futuro del centro e di tutta Corbetta.
Le frazioni, che nonostante in questi anni abbiano visto lo sviluppo residenziale percentuale più alto senza una controparte di dotazioni, ancora una volta vedono limiti e poco interesse da parte dell'amministrazione. Costruzioni, P A vigenti, AT nuove non sono corrisposte con infrastrutture nuove o ampliamenti di quelle poche esistenti.
La scuola elementare chiusa anni fa, il riproporla vista il crescere della popolazione può essere un'oppurtunità sociale per il territorio. Deve rimanere il servizio dispensario, mentre si dovrebbe garantire il servizio a domicilio con la farmacia comunale.
Castellazzo vede in un'intensa attività edilizia, ma non si vede una progettualità, non c'è investimento dell'aministrazione verso una delle frazioni più attive, riconoscendo anche gli sforzi fatti dal comitato per tutelare e valorizzare la frazione.
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA.
Trovo l'individuazione di aree per Edilizia Economico Popolare un'idea anacronistica.
Nel concetto di edilizia economica popolare e nella localizzazione.
Esistono nuovi progetti di housing sociale, contemporanei al periodo storico che stiamo vivendo, che diversificano l'offerta, la diluiscono sul territorio dando modo al tessuto sociale di assimilare. le varie situazioni di disagio.
Si tenga presente che Aler sta vendendo, dappertutto e in tutti i comuni.
Bisogna proporre una maggiore quota di edilizia convenzionata nelle AT, dove non sia solo il prezzo al mq il parametro di favore. Bisogna inserire parametri più restrittivi, a favore delle giovani coppie e il Comune deve essere attore principale della scelta di chi ne usufruirà.
PGT considerazioni
Insostenibilità del piano dei servizi.
Sino ad oggi è stata realizzata il 70% della residenza del PRG, manca 30%.
Con gli oneri incamerati sino ad oggi (70%) è stata realizzata solo la scuola materna, con costi assurdi.
Ora si sostiene che finendo di realizzare il restando 30% del PRG si potrà realizzare la casa di riposo, l'ampliamento della scuola favorita, la sala polivalente il recupero del consorzio ecc... IMPOSSIBILE.
E' un PGT immobile che non farà costruire molta residenza in più ma non farà realizzare neanche i servizi.
Andrea Fragnito
Vorrei iniziare la discussione su questo importantissimo documento per il futuro di Corbetta ringraziando chi, tra i consiglieri di maggioranza in questi anni ha cercato di tamponare la tormentata gestione dell'attuale PRG.
conduzione del PRG che partendo dalle due precedenti amministrazioni ha visto comunque continuità anche in questa amministrazione e che di conseguenza si è riflessa nell'elaborazione del nuovo strumento di Pianificazione Comunale che andiamo ad approvare quest'oggi.
Innanzi tutto appare discutibile e poco pratica la scelta fatta a suo tempo da questa amministrazione di avere un assessore esterno all'urbanistica, nulla di personale contro l'assessore Ferrè, ma forse una persona con una esperienza di vita locale, approfondita conoscenza del territorio e una memoria più lunga avrebbe potuto potuto dare degli imput più precisi e costruttivi senza dover filtrare ogni volta le informazioni.
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Gestione e modus operandi che si riflette in questo PGT proprio nei suoi teorici punti di forza, la città degli spazi pubblici e dei servizi, questa virtuale sovradimensionata dotazione che si prospetta non trova concretezza e fattibilità reale.
Se ad oggi gli oneri di urbanizzazione sono finiti in media tra il 60 e il 70% in spesa corrente anzichè in opere pubbliche, se sino ad oggi pur avendo costruito tantissimo non siamo riusciti a finalizzare e investire in opere e servizi pubblici, come sarà possibile sostenere le previsioni del Piano dei Servizi.
Inoltre il dato quantitativo non esprime una qualità del servizio, che invece si attua attraverso la programmazione, cioè in che arco temporale si realizzeranno i servizi e quali risorse si utilizzeranno per realizzarli.
Le due grosse aree adibite a servizi verso Magenta sono aree private che demandano all'intervento privato la realizzazione dei servizi. Questo non vuol dire che verranno realizzati o che l'amministrazione si impegna, decide, pianifica di realizzare dei servizi.
Corbetta ha bisogno di concretezza nelle scelte urbanistiche rivolte alla QUALIFICAZIONE della città, servizi si, ma chiari, definiti, pianificati individuati nella posizione, in un ipotetica tempistica e nella gestione delle risorse a disposizione oggi e in futuro per realizzare tali servizi.
Dunque la centralità di gestione del piano e del processo, della programmazione annuale,triennale e anche ha più lungo termine delle opere pubbliche, che poi è la visione della città nel suo futuro, l'idea di cosa sarà e diventerà Corbetta.
Io in questo documento non ho trovato l'idea della Corbetta del futuro.
Sembra, come già ho detto più volte, un rincorrere i problemi un tamponare gli errori del passato senza però avere un'idea chiara di come farlo e senza una propria personalità.
Da questo si ha che è venuto meno il disegno urbano della città per quelle aree di trasformazione che lo permettevano o che ne necessitavano, disegno urbano e visione che manca nelle frazioni, è stata abbozzata un'idea vaga sul futuro del Consorzio e della Favorita, non è stato programmata la realizzazione di un centro sportivo, non si è capito dove piazzare la casa di riposo, anzi non si è definito se farla o non, a parte aver letto sui giornali di 7 milioni di eruo stanziati, 10000 mq di terreno, 5000 mq di edifcio... è stato limitato il parco del Fontanile Fagiolo, dicendo che sarà costituito il parco dei Gelsi a Nord della statale se non che si prevede proprio in mezzo la variante alla statale che tra l'altro passa proprio su parchetto comunale realizzato in convenzione con Piano Attuativo.
Scelte alcune che sono in antitesi con il Documento di Piano stesso, idee sparse che non trovano un progetto organico.
il fatto di parlare di disegno urbano può sembrare una forzatura in questa fase, invece denota secondo me la mancanza di prevedere e anticipare i problemi.
Alcune aree di Trasformazione non possono prescendire da un intervento dell'amministrazione nel dare indicazioni sul disegno urbano, la dislocazione delle funzioni insediative o in alcuni casi bisogna togliere l'opzione di monetizzare la superficie da destinare a servizi e attrezzature.
Come l'AT 1 Magneti Marelli dove il potenziale edificatorio di industria e artigianato è un campanello di allarme che non permette di lasciare all'operatore di identificare le possibili strade e viabiltà è doveroso concordare e capire con S. Stefano le possibili strategie e sviluppi dell'assetto viabilistico e non lasciare che la via Borletti sia l'unica via di sfogo.
Variante statale 11
Verificare se si può realizzare un percorso alternativo che parte dalla rotonda dell'onda verde, salga a nord verso la Ferrotubi (dove c'è il passaggio a livello) e da li farla viaggiare adiacente alla ferrovia, interrarla per un breve tratto in corrispondenza della stazione di s.stefano, per poi collegarsi alla circonvallazione di magenta.
L'AT 5 (città della cultura), sulla statale ha un'estensione e una volumetria che sul tessuto di Corbetta è pari a 5 isolati e tutto è rimandato alle scelte dell'operatore con l'unico vincolo di scaricare tutto il traffico sulla via Silvio Pellico e di conseguenza sulla via Borletti.
Senza contare le altre AT che devono essere ancora attuate.
La Città della cultura e il Consorzio Agrario su piazza Beretta, qui credo si sia raggiunto il livello massimo di mancanza progettuale da un punto di vista politico, amministrativo e di pianificazione della città sia urbanisticamente che socialmente.
Ed per questo che mi rivolgo in particolar modo all’arch. Bordin, all’arch. Parini e all’arch. Ferrè a finchè venga rivista l’idea così come è stata impostata.
Perchè non è possibile prevedere la costruzione della Sala Polivalente a nord dell’edificio del Consorzio Agrario, li, incastrata tra edifici residenziali che non permettono accessi da piazza I° Maggio, limitata dall’ingombrante presenza del Consorzio verso piazza Beretta, una nuova opera pubblica che dovrebbe rivalutare il centro che nasce soffocata e senza accessi diretti da spazi pubblici, è inconcepibile.
L’AT 5 (città della cultura), tutta l’area AT 5, deve vertire sull’edificio del Consorzio Agrario, sul suo futuro e sul suo utilizzo. E’ il punto di partenza forzato che dobbiamo tenere, prima di pianificare qualsiasi altra cosa dobbiamo capire cosa fare e come utilizzare quel feretro, o l’idea stessa della città della cultura non può nascere e crescere se al suo centro c’è un catafalco.
Il rimandare scelte e azioni sull'edificio del consorzio agrario credendo che altre azioni possano in qualche modo ridare vita a quell'area è un errore che non possiamo permetterci per il futuro del centro e di tutta Corbetta.
Le frazioni, che nonostante in questi anni abbiano visto lo sviluppo residenziale percentuale più alto senza una controparte di dotazioni, ancora una volta vedono limiti e poco interesse da parte dell'amministrazione. Costruzioni, P A vigenti, AT nuove non sono corrisposte con infrastrutture nuove o ampliamenti di quelle poche esistenti.
La scuola elementare chiusa anni fa, il riproporla vista il crescere della popolazione può essere un'oppurtunità sociale per il territorio. Deve rimanere il servizio dispensario, mentre si dovrebbe garantire il servizio a domicilio con la farmacia comunale.
Castellazzo vede in un'intensa attività edilizia, ma non si vede una progettualità, non c'è investimento dell'aministrazione verso una delle frazioni più attive, riconoscendo anche gli sforzi fatti dal comitato per tutelare e valorizzare la frazione.
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA.
Trovo l'individuazione di aree per Edilizia Economico Popolare un'idea anacronistica.
Nel concetto di edilizia economica popolare e nella localizzazione.
Esistono nuovi progetti di housing sociale, contemporanei al periodo storico che stiamo vivendo, che diversificano l'offerta, la diluiscono sul territorio dando modo al tessuto sociale di assimilare. le varie situazioni di disagio.
Si tenga presente che Aler sta vendendo, dappertutto e in tutti i comuni.
Bisogna proporre una maggiore quota di edilizia convenzionata nelle AT, dove non sia solo il prezzo al mq il parametro di favore. Bisogna inserire parametri più restrittivi, a favore delle giovani coppie e il Comune deve essere attore principale della scelta di chi ne usufruirà.
PGT considerazioni
Insostenibilità del piano dei servizi.
Sino ad oggi è stata realizzata il 70% della residenza del PRG, manca 30%.
Con gli oneri incamerati sino ad oggi (70%) è stata realizzata solo la scuola materna, con costi assurdi.
Ora si sostiene che finendo di realizzare il restando 30% del PRG si potrà realizzare la casa di riposo, l'ampliamento della scuola favorita, la sala polivalente il recupero del consorzio ecc... IMPOSSIBILE.
E' un PGT immobile che non farà costruire molta residenza in più ma non farà realizzare neanche i servizi.
Andrea Fragnito
condivido in pieno
RispondiEliminanon ci vuole un genio per capire che una città si costruisce con il tempo,con i soldi e le "legislature"e che purtroppo con l attuale giunta e le precedenti di colore medesimo si è arrivati da nessuna parte.
RispondiEliminaLa città è la stessa identica del 1980 non fosse per i grandi palazzinari che piazzano palazzine di qui e di la è avvilente vivere in una cittadina immobile seppur bella che non si sa rivalutare e non sa accettare le sfide del futuro.