ABBIATEGRASSO La storia senza fine dell'omicidio Marco Perini: il caso verrà riaperto?


ABBIATEGRASSO E' solo questione di qualche giorno e l'inchiesta che riaprirà il caso dell'agricoltore abbiatense Marco Perini morto assassinato verrà riaperta. In effetti l'istanza per chiedere alla Procura la riapertura del caso doveva essere presentata giovedì pomeriggio dalla mamma Ebe Pagliari (nella foto) presentatasi in Tribunale con l'avvocato Francesco Campagna.

Si sono però rese necessarie alcune aggiunte che hanno ritardato, solo momentaneamente, la presentazione: “Preferiamo fare le cose per bene – ha commentato giovedì sera al suo ritorno da Milano Ebe Pagliari, 67 anni – l'istanza che presenteremo ricostruisce punto per punto quanto è successo e inserisce tutti i testimoni che riteniamo debbano essere ascoltati di nuovo”. L'agricoltore, ricordiamo, scomparve dalla Cascina Meraviglia di Ozzero dove viveva nel pomeriggio dell'11 maggio 2000 e venne ritrovato cadavere in una lanca del Ticino a Besate la sera del 19 maggio. L'autopsia eseguita successivamente confermò che a causare il decesso del 34enne fu lo sfondamento del cranio provocato da un corpo contundente e le coltellate che gli vennero inferte. Il giovane venne poi gettato nel Ticino quando era già morto. Seguirono anni di depistaggi, illusioni e una richiesta di riapertura presentata nel 2005 che non approdò a nulla. Ma Ebe Pagliari in tutto questo tempo non ha mai abbandonato le speranze.

“Quando torno dal Tribunale sono sconvolta, è sempre così – ci ha confidato – mi auguro proprio che l'istanza venga accolta e che indaghino in maniera seria. Non come è stato fatto finora. Le indagini, dal giorno della scomparsa di mio figlio, sono state condotte in maniera vergognosa”. Verranno sentiti tutti coloro che avranno qualcosa da dire riguardo ad un delitto che reca attorno a sé un alone di mistero ad oggi irrisolto. Cos'è accaduto quel pomeriggio? Marco Perini rientrò nella sua abitazione perchè doveva andare con la moglie al supermercato. Poi uscì una persona sul motorino che correva in posizione aerodinamica. Quell'uomo era Marco Perini o il suo assassino che fuggiva? Il motorino dell'agricoltore venne ritrovato da alcuni zingari accampati nei pressi della Cascina Meraviglia, ma i nomadi in quella storia, è ragionevole credere, non c'entravano proprio nulla. “Hanno portato il motorino vicino all'accampamento degli zingari per far ricadere la colpa su di loro”, ha detto Ebe Pagliari.

Ennesimo depistaggio di una storia senza fine. Ma con questa nuova e, a quanto pare, dettagliatissima, istanza per la riapertura del caso le cose potrebbero cambiare. Su alcuni particolari è bene tacere, perchè le indagini in un caso di omicidio non cessano mai. Potrebbero essere riascoltati gli stessi nomadi presenti ad Ozzero nel maggio 2000 e tante altre persone. Per arrivare alla verità. Per dare un nome e un volto all'assassino e ai suoi complici e ridare serenità ad una madre che dal giorno della scomparsa del figlio non si da pace.

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