MAGENTA Trovarsi di fronte due persone in casa propria e fidarsi di
loro. Due uomini che si erano qualificati come appartenenti alle forze
dell’ordine, ma che si sono rivelati degli abilissimi truffatori. Ha
dell’incredibile quanto è successo a Magenta martedì verso mezzogiorno. Una
storia che invita a non abbassare mai la guardia, a non credere a nessuno. Marito
e moglie sulla sessantina sono rincasati per il pranzo verso mezzogiorno e
hanno trovato il cancello della loro abitazione spalancato. Il quartiere non è
di quelli isolati, ma la via è di quelle che si definiscono ‘tranquille’. Una
traversa di via Luciano Cozzi, strada questa piuttosto trafficata. Il fatto che
il cancello fosse aperto ha subito insospettito il padrone di casa che, giunto
vicino all’ingresso della taverna, si è trovato di fronte due uomini.
“Siamo carabinieri non si spaventi – hanno esordito con tono amichevole e rassicurante – stia calmo. Abbiamo ricevuto la telefonata di un vostro vicino di casa che diceva di aver visto dei ladri entrare nella sua proprietà. Noi ci siamo subito attivati e siamo entrati arrestandone uno. E’ un albanese che si trova già in caserma pronto per essere interrogato. Purtroppo i suoi due complici sono scappati, ma pensiamo di prenderli”. L’uomo, il proprietario della casa, è rimasto senza parole. Era possibile una cosa del genere? Del resto aveva già subito un furto qualche anno fa. “Adesso però ci deve aiutare – continuavano i due, parlando un italiano perfetto e senza alcun accento – controlli bene cosa è stato rubato, e ci faccia vedere la cassaforte. Dobbiamo prendere tutto quello che c’è e portarlo in caserma per i controlli di rito”. Il proprietario li ha portati verso la cassaforte dove il mobiletto che la ricopriva era già stato scassinato. L’ha aperta e ha messo tutto ciò che conteneva (preziosi in quantità) in una borsa. “Ci vediamo in caserma dove i colleghi ci aspettano”, rassicuravano i due truffatori con il bottino in mano. E così sono spariti. E’ crollato il mondo alla coppia magentina quando hanno capito che quei due carabinieri in realtà non erano carabinieri, ma ladri abilissimi entrati nella loro casa per rubare la cassaforte. Erano loro ad avere messo tutto a soqquadro.
Ovviamente alla stazione dei carabinieri di Magenta non hanno trovato quei due individui con i loro gioielli. Poteva andare peggio. Un’eventuale reazione delle vittime avrebbe potuto farli diventare aggressivi, si dice in questi casi per addolcire la pillola.
“Siamo carabinieri non si spaventi – hanno esordito con tono amichevole e rassicurante – stia calmo. Abbiamo ricevuto la telefonata di un vostro vicino di casa che diceva di aver visto dei ladri entrare nella sua proprietà. Noi ci siamo subito attivati e siamo entrati arrestandone uno. E’ un albanese che si trova già in caserma pronto per essere interrogato. Purtroppo i suoi due complici sono scappati, ma pensiamo di prenderli”. L’uomo, il proprietario della casa, è rimasto senza parole. Era possibile una cosa del genere? Del resto aveva già subito un furto qualche anno fa. “Adesso però ci deve aiutare – continuavano i due, parlando un italiano perfetto e senza alcun accento – controlli bene cosa è stato rubato, e ci faccia vedere la cassaforte. Dobbiamo prendere tutto quello che c’è e portarlo in caserma per i controlli di rito”. Il proprietario li ha portati verso la cassaforte dove il mobiletto che la ricopriva era già stato scassinato. L’ha aperta e ha messo tutto ciò che conteneva (preziosi in quantità) in una borsa. “Ci vediamo in caserma dove i colleghi ci aspettano”, rassicuravano i due truffatori con il bottino in mano. E così sono spariti. E’ crollato il mondo alla coppia magentina quando hanno capito che quei due carabinieri in realtà non erano carabinieri, ma ladri abilissimi entrati nella loro casa per rubare la cassaforte. Erano loro ad avere messo tutto a soqquadro.
Ovviamente alla stazione dei carabinieri di Magenta non hanno trovato quei due individui con i loro gioielli. Poteva andare peggio. Un’eventuale reazione delle vittime avrebbe potuto farli diventare aggressivi, si dice in questi casi per addolcire la pillola.
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