MAGENTA Ha alzato le mani su tutta la famiglia ed è finito a San Vittore. Protagonista negativo della vicenda è un uomo di 38 anni, L.S., sottoposto alla misura dell'affidamento in prova con obbligo di dimora. Mercoledì scorso verso le 20, nella sua abitazione di Magenta, in via Piave, quartiere Nord della città, è nata una discussione per futili motivi con gli altri membri della famiglia. Una litigata di quelle destinate a finire subito senza problemi, come ce ne sono tante in qualsiasi famiglia. Ma che in questo caso è continuata fino all'arrivo dei carabinieri e di un'ambulanza del 118. Il 38enne ha alzato le mani sulla mamma di 69 anni, sul papà di 67 e sul fratello minore di 33 procurando loro lievi lesioni. Era visibilmente alticcio nel momento in cui alzava le mani. Immediato è stato l'intervento di una pattuglia di carabinieri della stazione di Magenta giunti sul posto. Al loro arrivo i militari si sono accorti subito che i tre avevano segni di colluttazione e hanno allertato i soccorritori del 118. Inizialmente la famiglia ha rifiutato le cure, per poi recarsi all'ospedale Fornaroli successivamente per le medicazioni del caso. Fortunatamente non è emerso nulla di grave, per tutti la prognosi è di soli otto giorni e sono stati subito dimessi dal nosocomio.
I carabinieri conoscevano S.L. il 38enne che ha aggredito i familiari. Era stato arrestato tempo fa per spaccio di stupefacenti e, dopo un periodo di detenzione, era stato messo ai domiciliari presso la sua abitazione e quindi all'affidamento in prova. Una misura la cui finalità è quella di reinserire nella società la persona che si è resa responsabile di un reato, ma che allo stesso tempo implica determinate prescrizioni. Il gesto compiuto l'altra sera è costato caro al magentino. Di per sé per il solo reato di percosse non sarebbe stato arrestato perchè si procede a querela di parte, ma aggredendo i familiari ha violato gli obblighi cui doveva attenersi. Il magistrato di sorveglianza, basandosi sulla segnalazione e sul rapporto dei carabinieri di Magenta, ha deciso per la revoca della misura alternativa e ha disposto che il 38enne magentino tornasse in carcere. I carabinieri hanno eseguito la disposizione del magistrato nel pomeriggio di giovedì accompagnando S.L. a San Vittore.
I carabinieri conoscevano S.L. il 38enne che ha aggredito i familiari. Era stato arrestato tempo fa per spaccio di stupefacenti e, dopo un periodo di detenzione, era stato messo ai domiciliari presso la sua abitazione e quindi all'affidamento in prova. Una misura la cui finalità è quella di reinserire nella società la persona che si è resa responsabile di un reato, ma che allo stesso tempo implica determinate prescrizioni. Il gesto compiuto l'altra sera è costato caro al magentino. Di per sé per il solo reato di percosse non sarebbe stato arrestato perchè si procede a querela di parte, ma aggredendo i familiari ha violato gli obblighi cui doveva attenersi. Il magistrato di sorveglianza, basandosi sulla segnalazione e sul rapporto dei carabinieri di Magenta, ha deciso per la revoca della misura alternativa e ha disposto che il 38enne magentino tornasse in carcere. I carabinieri hanno eseguito la disposizione del magistrato nel pomeriggio di giovedì accompagnando S.L. a San Vittore.
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