CISLIANO Sul progetto Anas che prevede la realizzazione della superstrada di collegamento tra Magenta e la Tangenziale Ovest di Milano … come sempre, tutto tace”. È quanto denuncia il sindaco di Cisliano Emilio Simonini ponendo l’accento sul silenzio che è calato sulla vicenda e ricordando che “si attendono ancora risposte chiare e definitive sul futuro del territorio che tardano ad arrivare”.
Il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) non si è ancora pronunciato. E avrebbe dovuto farlo nel 2009. Gli Enti istituzionali superiori (Regione Lombardia e Provincia di Milano) stanno a guardare, a parte sporadiche e infelici esternazioni estemporanee di qualche assessore o consigliere.
I sindaci Roberto Albetti (Abbiategrasso), Luca Del Gobbo (Magenta) e Andrea Sala (Vigevano), che sostengono a spada tratta la necessità di una nuova superstrada per rilanciare l’economia locale, non hanno ancora trovato il tempo, evidentemente perché molto impegnati, di rispondere all’invito ufficiale di partecipare a un incontro intercomunale sulla mobilità nell’Est Ticino. Invito che è stato avanzato lo scorso luglio dai cinque sindaci Luigi Alberto Tarantola (Albairate), Domenico Finiguerra (Cassinetta di Lugagnano), Emilio Simonini (Cisliano), Daniela Pallazzoli (Cusago) e Willie Chiodini (Ozzero) sollecitato da più parti e annunciato nel corso della conferenza stampa congiunta dello scorso 27 luglio.
I cinque sindaci hanno sempre sostenuto come vecchio, inutile, di grande impatto ambientale ed economicamente insostenibile, il progetto definitivo dell’Anas e per questa ragione hanno avanzato da tempo una proposta alternativa: l’elaborazione di un progetto nuovo a ridotto impatto ambientale che abbia come obiettivo prioritario la riqualificazione della rete stradale esistente, nonché il rilancio del trasporto pubblico e del sistema intercomunale di piste ciclopedonali.
«È il momento di aprire nel territorio un confronto serio e costruttivo per rispondere alle reali esigenze della popolazione e del mondo produttivo, per trovare soluzioni il più possibile condivise. - afferma Emilio Simonini - Fino a questo momento è stato valutato un progetto calato dall’alto e abbandonato nelle mani dei tecnici o sono state avanzate proposte tirate fuori all’ultimo minuto dal cappello a cilindro di qualche mago della politica locale. Fino a questo momento sono state valutate soluzioni che puntualmente penalizzano, e in maniera pesante, alcuni comuni a esclusivo vantaggio di altre comunità che hanno basato la loro politica intercomunale esclusivamente sulle dimensioni e non sulle effettive capacità di confronto, gestione del territorio e della relativa programmazione».
Simonini conclude il suo intervento rilevando che «le piccole realtà comunali, secondo chi considera più importanti e imprescindibili le dimensioni, dovrebbero tacere e subire passivamente lo scempio del proprio territorio, inserito in un contesto pregiato e protetto, tra il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino. Mi auguro invece che, quanto prima, tutti gli amministratori possano invece lavorare insieme lontano da posizioni politiche preconcette e vicino ai cittadini, per la salvaguardia di un bene davvero comune, per rilanciare il sistema della mobilità attraverso progetti validi e condivisi».
Commenti
Posta un commento