Magenta, elezioni Sindaco 2022: il primo a candidarsi è Enzo Salvaggio

 


Enzo Salvaggio si presenta nella piazzetta dottor Antonio Garavaglia di Pontevecchio. È il primo a candidarsi ufficialmente a Sindaco di Magenta. 15 anni di impegno che partono da lontano e si concretizzano adesso, quasi un sogno per il commosso Salvaggio. “Dall’Oratorio”, dice Salvaggio. Per poi continuare sui banchi del Consiglio Comunale con il PD. “Parto da questo posto, partendo dal ponte – continua – perché i ponti tengono insieme la comunità. Dobbiamo portare più persone possibili a votare, altrimenti sarà una sconfitta per tutti. Il bello sarà andare dalle persone, a parlare con loro dei problemi. La sfida è per una Magenta protagonista. Siamo vicini a Milano. Siamo a due passi dal Naviglio che arriva in Darsena. Magenta deve agganciare il cambiamento che sta vivendo Milano”. Salvaggio parla dell’importanza delle associazioni magentine. Realtà che fanno un lavoro che porta lontano il nome di Magenta. 

 

E si presenta vicino alla sede del Parco del Ticino, una delle bellezze della città. Ne cita alcune, come l’esperienza del comitato agricolo magentino. E poi entra nel concreto. “Dobbiamo cambiare passo – aggiunge – l’ex deposito Atm non può più essere uno scheletro in mezzo alla città. Dobbiamo creare spazi ambulatoriali e farlo in centro, dove tutti possono arrivare. Per cambiare passo dobbiamo accorciare le distanze con le persone, creare un Comune vicino ai cittadini che sappia dare risposte. Pensare alle scuole, a nuovi spazi scolastici, ambienti adatti per le future generazioni. Si dovrà occupare di fragilità. Riportando dignità alle persone. Partire da quella rete straordinaria di generosità. Ci si dovrà occupare dell’abitare. Finita l’emergenza sono partiti gli sfratti. Tante sono le domande per le case popolari. Dobbiamo intervenire. Ci si dovrà occupare di sanità. Oggi non si trova il medico di base e molti devono andare da altre parti. E poi bisogna potenziare la sanità territoriale. Bisogna saper accorciare le distanze prendendosi cura della persona, come fece il dottor Garavaglia. Un sindaco si deve occupare delle grandi progettualità e delle piccole cose. Occuparsi dei lampioni e della pace nel mondo”.

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