Presentati a Lonate Pozzolo i risultati di Life Ticino Biosource: oltre 3milioni di euro per la biodiversità

 


Aumentare il patrimonio di biodiversità del Parco Lombardo della Valle del Ticino considerata la principale area sorgente della pianura padana per la maggior parte delle specie di interesse conservazionistico comunitari. Questo l’obiettivo dell’importante progetto Life Ticino Biosource, del valore di 3.887 mila euro finanziato nel 2016, i cui risultati sono stati presentati ieri, a dieci giorni dalla sua conclusione, nel convegno organizzato al Centro Parco Ex Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo. Lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea Life-Natura ha premiato cinque anni fa il progetto Life Ticino Biosource, che ha visto ancora una volta il Parco del Ticino come Ente coordinatore e la collaborazione dei partner Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), GRAIA srl, oltre a Fondazione Cariplo in qualità di co-finanziatore.

Al convegno di oggi erano presenti la Presidente del Parco, Cristina Chiappa, il direttore, Claudio de Paola, il consigliere delegato Francesca Monno, i consiglieri Silvia Bernini e Massimo Braghieri, i responsabili dei settori, Educazione ambientale, Agricoltura, Boschi , Rete Natura 2000 e Fauna del Parco del Ticino, Francesco Magna, Michele Bove, Fulvio Caronni, Valentina Parco e Monica di Francesco. In collegamento c’erano Angelo Salsi, direttore del programma Life Enviroment - Cinea, Paolo Siccardi di Fondazione Cariplo, Anna Rampa Dg Ambiente e Clima di Regione Lombardia. L’area di progetto ha interessato 6 siti della Rete Natura 2000 che si distribuiscono lungo il corridoio ecologico del Fiume Ticino ed era rivolto alla conservazione di specie appartenenti a diversi gruppi faunistici, da insetti (lepidotteri) a vertebrati (pesci, uccelli e anfibi). Il territorio del Parco del Ticino, riconosciuto come Riserva della Biosfera MAB Unesco, comprende un vasto mosaico di habitat naturali della Pianura Padana e rappresenta il principale corridoio ecologico tra le Alpi e gli Appennini.

 Grazie al lavoro di Life Biosource, e ai quasi 50 anni di presenza del Parco, la diversità biologica migliora la produttività degli ecosistemi, che si tratti di terreno agricolo, di una foresta, o di un ambiente lacustre, e così via - ha dichiarato in apertura la Presidente, Cristina Chiappa - Ogni specie, infatti, ha un ruolo ben definito all’interno del proprio ecosistema, e grazie a questo ruolo contribuisce a mantenerlo in equilibrio. Quello di tutelare natura e ambiente, ma anche innovativo e dinamico, con la chiara consapevolezza che un Parco e un habitat per essere amati devono anzitutto essere vissuti, è un’impresa che può apparire da visionari e sognatori. Ma senza visionari e sognatori non sarebbe nato neppure questo Parco,

Dopo oltre quattro anni di attività, il progetto ha permesso, grazie alla collaborazione di diversi Enti e di privati, tra cui agricoltori e volontari, di ripristinare e creare ambienti acquatici, forestali, prativi e agricoli. È stata inoltre promossa e realizzata un’ampia campagna d’informazione, formazione ed educazione della cittadinanza, sono state coinvolti oltre 10.000 studenti delle scuole primarie e secondarie presenti nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, ma anche associazioni di pescatori, agricoltori e cittadini appassionati di birdwatching e butterflywatching. Benché questa sia la mia prima esperienza da consigliere di un Ente prestigioso qual è a tutti gli effetti il Parco del Ticino - ha aggiunto Francesca Monno - tanto più con una delega specifica ai temi di conservazione naturalistica, ma come donna e come architetto sono da molto tempo sensibile alla Bellezza. E quella che trasmette un progetto come Life Ticino Biosource, al di là degli aspetti naturalistici e tecnici, è soprattutto questo: un progetto che si fonda sulla ricchezza naturalistica e sulla Bellezza del Parco. Una Bellezza che ci è stata trasmessa in dono con un preciso compito: quello di conservarla, di averne cura, ma anche di diffonderla in termini di conoscenza e fruizione. Con il contributo dello strumento finanziario LIFE della Comunità Europea

L’obiettivo specifico del Life era la conservazione di diciassette specie target appartenenti a diversi gruppi faunistici da insetti a vertebrati (pesci, uccelli e anfibi) presenti sul territorio del Parco LIFE E PSR il progetto “MITE” Il progetto LIFE “Ticino Biosource” è stato selezionato dal Ministero della Transizione Ecologica come uno dei progetti che in Italia hanno avuto maggiore attinenza a interventi relativi ad ambienti agricoli a favore della biodiversità, in particolare di interesse per lo Sviluppo Rurale. Il Parco del Ticino ha fornito al Ministero indicazioni di carattere tecnico ed ecologico su una specifica misura del PSR – Programma di Sviluppo Rurale in Lombardia relativa alla circolazione invernale delle acque, con particolare riferimento ad interventi di allagamento invernale di camere di risaia e di sommersione iemale di marcite. In entrambi i

casi questi ambienti rappresentano vere e proprie “oasi” per l’avifauna acquatica svernante come beccaccini, pavoncelle, allodole, pispole…, dove qui trovano condizioni idonee per alimentarsi.

Le aree di intervento

- “I Geraci” a Motta Visconti (Mi) interessata dal ripristino e dalla creazione di zone umide, boschi igrofili e mesofili, marcite e praterie magre, habitat particolarmente adatti ad ospitare numerose specie di uccelli nidificanti, migratori e svernanti, anfibi e farfalle di notevole pregio. Nella località e presente una tenuta utilizzata come area di visita e fruizione da parte del pubblico (con un percorso naturalistico ed un capanno per il birdwatching).

- Le vasche di spagliamento controllato del torrente Arno in Comune di Lonate Pozzolo, interessate dalla creazione di isole galleggianti, siti di nidificazione, di sosta e di foraggiamento per l’avifauna acquatica, nonché dalla posa di siepi e arbusti lungo le sponde;

- Tre ambienti acquatici d’acqua corrente, laterali al Fiume Ticino, secondari per portata idrica, ma rilevanti per consolidare l’ecosistema e la rete fluviale secondaria, basilari alla conservazione di alcune specie di pesci ed anfibi di interesse comunitario. Tra questi: il ramo Delizia a Magenta, nella riserva “La Fagiana”,   il ramo Morto a Turbigo; il Maresco di Villa Reale a Vigevano; il Gravellone Vecchio a

Pavia

- Le foreste e le zone umide in comune di Bernate Ticino, interessate dal recupero di aree degradate e dalla loro trasformazione in habitat forestali e umidi di origine artificiale

Le specie target del progetto

Tarabusino, Moretta Tabaccata, Albanella reale, Lampreda padana, Scazzone, Martin pescatore, Nitticora, Licena delle paludi, Rana agile, Rana di lataste, Storione cobice, Airone bianco maggiore, Garzetta, Storione ladano, Raganella italiana settentrionale, Cobite italiano, Cavaliere d’Italia. La conservazione delle specie target è stata attuata attraverso la rinaturalizzazione o la creazione dei loro ambienti. Azioni di ripristino e miglioramenti che hanno favorito anche altre specie di interesse comunitario, tra i quali Airone rosso, Ardea purpurea, falco di palude, Tottavilla, Lullula arborea, Canapiglia, Airone guardabuoi, Sgarza ciuffetto, Airone cenerino, Tortora selvatica, Cobite mascherato.

Azioni per la conservazione di Acipenser naccarii e la reintroduzione di Huso huso

Sono stati realizzati interventi di ripristino ecologico di sorgenti, rogge e rami secondari del Fiume Ticino per la conservazione delle specie target di Pesci, molte delle quali endemiche. Le tipologie d’intervento hanno compreso la diversificazione morfologica, il recupero di risorgive, il ripristino della funzionalità idraulica, la posa di ceppaie sul fondo, che oltre a costituire un eccellente rifugio per la fauna ittica, creano una locale diversificazione del regime idraulico. Nello specifico,è stata designata una Zona Speciale di Conservazione per la protezione della “Zona di riproduzione di Acipenser naccarii, l’unica zona di riproduzione di questa specie in Italia, dove e stata svolta, durante il progetto, la difesa attiva di A.naccarii, attraverso l’attività costante di un task force costituita da pescatori volontari adeguatamente formati che ha lavorato per il contenimento della specie alloctona invasiva Siluro con la riduzione di almeno il 50% degli individui di presenti nell’area di riproduzione di A.naccarii. Azioni di reintroduzione sono state svolte con l’immissione di Huso huso nel bacino padano per favorire lo stato di conservazione di questa specie.

 

Azioni per la conservazione di specie target di pesci e anfibi

Il ripristino ecologico lungo sorgenti, rogge, ruscelli e rami secondari del Fiume Ticino, ha migliorato ed

incrementato la superficie ad habitat a favore di Cobite italiano, Lampreda padana, Scazzone, Cottus gobio, specie endemiche del bacino padano e del nord Italia. Sono stati realizzati soprattutto interventi di diversificazione morfologica e recupero di risorgive che hanno creato habitat idonei non solo alla comunità ittica autoctona, ma anche per le specie di anfibi target: Rana agile, Rana di lataste; Raganella italiana settentrionale,

Azioni per la creazione di zone umide

Il ripristino e la creazione di zone umide d’acqua dolce come un nuovo canneto in località “I Geraci” a Motta Visconti, nello ZSC Turbigaccio, nei Boschi di Castelletto e nella Lanca di Bernate hanno permesso la riproduzione,la migrazione e lo svernamento di molte specie di Uccelli, tra cui quelle target. Interventi sperimentali ed innovativi come la realizzazione di marcite hanno creato ambienti idonei per numerose specie di Uccelli che qui arrivano per il foraggiamento in periodo invernale. Questi habitat e la sperimentazione del loro allagamento anche nei periodi autunnali e primaverili, offrono ambienti particolarmente idonei ad ospitare la specie target Lycena dispar, e altre specie di Lepidotteri. La riqualificazione ecologica delle vasche di spagliamento del Torrente Arno nel Comune di Lonate Pozzolo (VA) si è concretizzata soprattutto attraverso la creazione di zattere galleggianti, con e senza vegetazione palustre, per favorire la nidificazione delle specie come la Moretta tabaccata e il Cavaliere d’Italia, risultati molto importanti non solo per la nidificazione ma anche per la sosta e il foraggiamento dell’avifauna acquatica durante le migrazioni e lo svernamento.

Il monitoraggio della migrazione notturna con registrazione acustica

Innovativo per quest’area, il monitoraggio della migrazione notturna degli Uccelli è stato condotto per la prima volta tramite registrazioni acustiche automatiche e in continuo nel periodo marzo-maggio 2020, con una stazione di rilevamento situata nel comune di Motta Visconti. Il monitoraggio ha permesso di censire circa 2400 individui in migrazione/ movimento notturno appartenenti a 58 specie, 14 delle quali di interesse comunitario. Si tratta di risultati che forniscono un importante contributo alla conoscenza della migrazione notturna degli Uccelli non solo in quest’area ma anche a scala più vasta, nella Riserva della Biosfera

Marcite

Nel Parco del Ticino è stata censita e tutelata una superficie complessiva di circa 300 ettari a “marcita”, ambiente di elevato valore storico, culturale, paesaggistico e naturalistico. Con il Progetto LIFE “Ticino Biosource” sono stati recuperati e ripristinati circa 60 ettari di marcite che versavano in stato di abbandono o di degrado ed è stata creata ex-novo al posto di un pioppeto industriale una nuova marcita nell’area de “I Geraci” (Motta Visconti). Il Progetto e stato anche l’occasione per attivare la pratica della

Riepilogo

1 nuova ZSC siti riproduttivi di Acipenser nacarii

1 task force per la tutela e il monitoraggio delle due specie di storioni: storione ladano e storione cobice

3.3 tonnellate di siluri rimossi dal fiume Ticino

891 esemplari di di Huso rilasciati nel Ticino

Oltre 230 km di fiume monitorati alla ricerca di Huso

46 Huso intercettati (41 da idrofono fisso e 11 da idrofono mobile)

 

sommersione autunnale temporanea di prati e altri ambienti agricoli, al fine di creare un habitat favorevole

alla sosta ed alimentazione dell’avifauna migratrice.

 

Le zattere, isole galleggianti nelle vasche dell’Arnetta

Nel settore settentrionale del Parco (Milano e Varese) nelle cosiddette vasche dell’Arnetta a dispersione controllata di un impianto di depurazione (nelle province di Milano e Varese) sono state collocate 100 nuove isole galleggianti, con e senza vegetazione, dove la vegetazione palustre era precedentemente assente. L’obiettivo è stato quello di creare degli habitat per favorire la nidificazione e la sosta di specie target di uccelli. Le attività di monitoraggio ornitologico condotte dal 2017 al 2020 hanno permesso di accertare l’incremento delle popolazioni delle quattro specie che hanno nidificato con successo nel sistema delle vasche dell’Arnetta. Nel corso del 2019 sono state complessivamente posate 808 zattere, 792 con vegetazione e 16 senza. Tale intervento ha permesso di creare una superficie complessiva di circa 4.000 metri quadrati a favore di avifauna acquatica nidificante e migratrice.

Habitat forestali

Il taglio delle specie alloctone e la messa a dimora di alberi ed arbusti di specie autoctone sono azioni che hanno consentito il ripristino e la creazione di nuovi habitat forestali in Località “La Piarda” a Bernate Ticino (MI), grazie al rimboschimento di aree in precedenza gestite come giardini soprattutto con la piantumazione di specie igrofile (come Ontano nero, Pioppo nero, Pioppo bianco, Salice grigio e Salice bianco. Ai “I Geraci” in Comune di Motta Visconti sono stati riqualificati e creati ex-novo soprattutto rimboschimenti con specie mesofile (Rovere, Olmo, Frassino, Carpino bianco, Acero campestre)

Educazione ambientale

Il progetto ha promosso un’ampia campagna di educazione ambientale che ha coinvolto studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio, associazioni di pescatori, agricoltori e cittadini appassionati di birdwatching e butterflywatching. Oggi i visitatori del Parco possono visitare i siti d’intervento e i Sentieri Natura dotati di pannelli e stazioni di birdwatching realizzati con il progetto presso le località “I Geraci” a Motta Visconti e “La Piarda” a Bernate Ticino.

 

Riepilogo:

Oltre 10.000 studenti, 500 insegnanti e 450 classi coinvolte nelle attività di educazione ambientale

* 11 educatori impegnati nelle attività di informazione ed educazione ambientale

* 13.622 record (tra catture temporanee, fotografie ed avvistamenti) e 60 volontari coinvolti nel monitoraggio e raccolta dati per

l’atlante delle Farfalle

* 43 agricoltori/tecnici agrari “campari”, formati alla gestione delle marcite

* 12 accordi triennali con proroga quarto anno con agricoltori per la gestione delle marcite

* 9 accordi triennali con agricoltori per la gestione dei prati allagati

* 5 seminari serali e altre iniziative di informazione e sensibilizzazione che hanno raggiunto oltre 1.000 pescatori nelle attività

propedeutiche alla costituzione della task force operativa per gli storioni

* 3 corsi “Butterfly course” (2018,2019,2020) realizzati con 40 partecipanti per ogni corso

* 2 Sentieri Natura

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