Rifondazione Magenta: "il Pd di Magenta non è più quello di tre anni fa", fuori dalla giunta e amici (quasi) come prima

"In ogni relazione si può arrivare a decidere di cambiare quello che non va senza rompere e frantumare quanto sino a quel punto condiviso ed ancora condivisibile"; è questo il messaggio che i rappresentanti di Rifondazione e del Cantiere Alternativo vogliono che passi in città e tra gli ormai ex-compagni di maggioranza. Martedì mattina, 6 ottobre 2015: si chiude in questa data il connubio di giunta tra Pd e Prc a Magenta, con il protocollo ufficiale delle dimissioni dell'assessore Garegnani dal tavolo amministrativo di piazza Formenti. Dimissioni decise in maniera collegiale ed all'unanimità all'interno dell'assemblea del partito di Rifondazione tra sabato e domenica, in seguito alla siglatura in calce (per così dire) da parte del sindaco Marco Invernizzi (Pd) al progetto di tangenziale Magenta-Vigevano-Milano voluto da Anas ed a lungo dibattuto sui tavoli di conferenza di servizi e vari tavoli di coordinamento negli ultimi anni ed a ritmo serratissimo negli ultimi due mesi.
"Nel programma della maggioranza che ha sostenuto Invernizzi e cui abbiamo non solo aderito ma contribuito ad elaborare, si parla di tutela dell'ambiente e della vivibilità del territorio; vi è un passaggio in  cui esplicitamente si parla di contrarietà alla realizzazione di nuove opere mastodontiche che deturpino e danneggino l'ambiente, l'agricoltura e la qualità della vita ". Rifondazione sul tema della tangenziale sudovest esprime da diverso tempo ed in modo netto la propria contrarietà". Lo ribadiscono in conferenza stampa e spiegano le loro ragioni: "abbiamo mandato comunicati pubblici oltre ad aver da sempre espresso con i nostri colleghi di maggioranza la nostra posizione; avevamo preannunciato che una accettazione del progetto Anas da parte di Magenta, ovvero da parte dell'amministrazione, sarebbe stato per noi un punto di divergenza non recuperabile". Pare dunque che la posizione non sia stata presa in seria considerazione dai "compagni ed amici" (come vengono definiti) della stanza affianco in viale Piemonte. "Non è accettabile - per una forza che condivide la responsabilità di un governo e delle scelte politiche - l'esclusione nel processo decisionale, e conseguente adesione, a noi non comunicata, al progetto di Anas e Regione Lombardia". Posizione che Magenta ha assunto ufficialmente all'incontro di mercoledì scorso, 30 settembre, a Milano, facendo di fatto "cartello" con i colleghi di Abbiategrasso e Robecco, tutti sindaci Pd. "Per l'amministrazione magentina - informano - hanno presenziato il sindaco Marco Invernizzi e l'assessore Enzo Salvaggio, accompagnati dal "segretario di gabinetto". "Chiedevamo da tempo al sindaco ed all'assessore di assumere una posizione netta e chiara sulla nuova infrastruttura; finalmente lo hanno fatto", commentano amaramente. Qui è stato consumato il fatto. Prc non ha potuto far altro - a quanto pare - che tirare le inevitabili conseguenze.
Conseguenze che non cambieranno di fatto la maggioranza consiliare, ancora saldamente in mano al Pd (9 consiglieri su 16 totali). Manuel Vulcano, capogruppo ed - ad oggi, anzi ieri - unico rappresentante di forze diverse dal Partito Democratico nella maggioranza di Consiglio, ha dichiarato che, seguendo l'indicazione dell'assemblea del partito, si sposterà sui banchi dell'opposizione. Una opposizione che non si vuole prefigurare come frontale bensì di minoranza attenta e, su temi di convergenza, ancora sostenitrice degli atti amministrativi. "Ci si confronterà sui temi e valuteremo di volta in volta come votare", dichiarano. "E' un messaggio di chiarezza e distensione quello che vogliamo mandare a coloro con cui per tre anni abbiamo lavorato e condiviso molte scelte. Non possiamo siglare posizioni contrarie ai principi ed al programma con cui ci siamo presentati agli elettori ma non dimentichiamo quanto fatto insieme sinora".
La conferenza stampa è stata interamente condotta dai tre rappresentanti Martina Manzitti, Nunzio Quarta, Sara Mastronicola; il consigliere Manuel Vulcano e l'ex assessore Monica Garegnani erano presenti e sono intervenuti su richiesta dei giornalisti. Questo evidentemente per esplicitare la compattezza del gruppo rimarcandone il metodo collegiale e l'unanimità di una scelta tanto grave. Tanto grave da richiedere una chiosa molto esplicita: "Per tre anni siamo stati in maggioranza ed abbiamo contribuito e condiviso scelte ed iniziative; abbiamo dato il nostro contributo in termini di salvaguardia della spesa e dirottamento di risorse sempre più esigue per l'ente locale verso settori e servizi sociali. Tutto quanto è stato fatto, è stato fatto, a volte confrontandosi dialetticamente, in accordo. Proprio per questo siamo molto consapevoli quando diciamo che se si fa parte di una maggioranza di governo, qualcosa si deve contare a livello decisionale. Se questa condivisione decisionale viene a mancare, vengono a mancare le stesse condizioni di maggioranza. Se una parte di una coalizione assume decisioni non condivise né comunicate al proprio alleato di governo, decisioni palesemente contrarie al programma con il quale si è chiesto il consenso ai propri concittadini;  tantopiù se queste decisioni unilaterali toccano punti e temi per noi identitari, è chiaro che non esistono più le condizioni di una alleanza. E' una questione che chiama in causa la responsabilità e la coerenza di tutti. Il Partito Democratico di oggi non è più il partito democratico con il quale condividemmo un percorso ed un progetto per la città di Magenta tre anni fa". E ora, che farà il Prc a Magenta? "Noi abbiamo la nostra identità e non abbiamo che da portarla avanti nella città; come prima, meglio di prima".

A. Branca

Commenti

  1. Brava... stupendo articolo.... non ho mai avuto dubbi sulle tue capacità....

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  2. Brava... bellissimo articolo,,, non ho mai discusso sulle tue capacità....

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