Il Caligola di Camus all'Oscar Pacta sino al 26 aprile

L'antagonismo  tra potere e poesia trova tragica sintesi nel Caligola di Albert Camus. La compagnia di Oscar Pacta guidata da Annig Raimondi la mette in scena dall'11 al 26 aprile.

Uomo, spietato tiranno, poeta ed adoratore della libertà individuale. Il Caligola di Albert Camus (redatto dall'autore in tre versioni tra il 1937 ed il 1958) non cessa di disturbare e porre domande che sulla natura del potere, la ipocrisia collettiva che gli è funzionale e l'anelito all'emancipazione da ogni legame in nome della purezza dell'istante e della volizione individuale.
Secondo Annig Raimondi - regista e curatrice della piéce all'Oscar Pacta - "Caligola cancella qualsiasi tabù, abbatte i totem e demistifica la natura degli uomini: incarna la violenza e il male per mostrare che tutto è come appare". Ed ancora sulla critica letteraria sulla piéce di Camus: “Quanto noi contemporanei conosciamo di Caligola è filtrato e inquinato dai secoli e da certe mistificazioni storiografiche. Il suo progetto ha un senso e una direzione. Tramite la morte, restituire la vita. Un monito a saper cogliere la bellezza e la purezza e l'amore in ogni singolo istante della propria esistenza”.
E così affida all'interpretazione di Riccardo Magherini il dissidio di quest'anima ferita dalla morte dell'amata Drusilla che muterà il proprio trono imperiale in una tirannia sanguinaria ed arbitraria. Una lucida follia che lo spinge a mettere sullo stesso piano pupazzi ed uomini.
Ad estricare il groviglio di istinti e sentimenti del protagonista - che Magherini esprime con una recitazione su diversi registri - si muovono sulla scena o - nel caso di Cherea, il filosofo materialista che tira le fila della necessaria congiura contro il tiranno - a latere della stessa, quattro personaggi: il liberto e poeta Scipione (Alessandro Pazzi), la donna che amerà, proprio per la sua follia sofferente Caligola sino alla morte, Cesonia (Maria Eugenia D'Aquino) e Cherea (Annig Raimondi), vero contraltare razionale del protagonista. La filosofia come unica sintesi possibile per una mediazione tra politica e poesia; il realismo materiale della storicità dell'essere umano e delle sue imprese e costruzioni in contrapposizione alla incontenibile, spietata sete di assoluto e nettezza di chi non accetta altra regola che quella della purezza dell'attimo.
Da sottolineare l'efficacia dell'accompagnamento sonoro, a cura del compositore Maurizio Pisati rientra nel progetto di collaborazione con Pacta (Pacta Sound Zone), un lavoro di ricerca per eventi dove teatro e musica siano concepiti in parallelo. Pisati illustra così la realizzazione: "Nel CALIGOLA gli attori condividono il palco col loro doppio vocale elettronico, timbri e intonazioni vocali diventano strumenti musicali, personaggi che agiscono in parallelo e in dialogo diretto col disegno luminoso. Il resto della musica, oltre a trattare le voci come strumenti-personaggi, articola il suo cammino in un percorso sonoro d’ensemble: a poco a poco si forma un organico sempre più corposo e variegato, tra voci e suoni di sintesi dalle sonorità inedite, o strumenti musicali tradizionali elaborati per il dialogo intenso con la moltitudine di voci in scena."
Lo spettacolo - in scena dall'11 aprile in via Lattanzio 58 - sta riscuotendo consenso di critica ed apprezzamento di pubblico. Per vederlo c'è tempo sino a domenica 26 aprile. Informazioni: 0236503740. il costo del biglietto varia - a seconda di promozioni e sconti - tra i 24 ed i 10 euro (gruppi).
Alessandra Branca

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