Quando la pioggia battente ti sorprende a metà percorso...

‘Lungo’ con acquazzone questa mattina. A chi, corridore o ciclista, non è mai capitato di uscire di casa per un giro con il tempo discreto e, a metà percorso, imbattersi nella pioggia. Che, per alcuni tratti, assumeva i caratteri di un vero nubifragio. A me è accaduto tante di quelle volte che non le conto più. L’ultima, in ordine di tempo, questa mattina. Esco di casa verso le 7. Le previsioni parlano di brutto tempo e già nella notte ha piovuto. Verso le 7 però non piove e corricchio fino a Castellazzo dè Barzi. Voglio fare il mio solito lungo sfiorando i 20 chilometri.

Svolto verso Corbetta e la frazione di Cerello per poi proseguire fino ad Albairate. E’ a questo punto che comincia a piovere insistentemente. Ormai sono fregato. Sono esattamente a metà percorso, mica posso tornare indietro! Continuo verso Cassinetta di Lugagnano e la pioggia si fa battente. Sono in canottiera e calzoncini. Incontro un altro corridore. Ci guardiamo, sorridiamo e ci salutiamo. Sono questi i momenti in cui malediciamo il giorno in cui ci è saltato in mente di fare della corsa il nostro hobby. Percorro la strada alzaia del Naviglio Grande fino al vecchio ponte degli scalini di Robecco, svolto per Castellazzo dè Barzi e torno a Magenta. Bagnato fradicio. E’ andata anche questa. Sono quasi 18 chilometri, la metà sotto la pioggia. Anche questo è la corsa. Accettare qualsiasi ostacolo che incontriamo sul nostro cammino, senza vederlo come un imprevisto invalicabile. Bensì come una sfida da superare.

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