Bracconaggio nel parco del Roccolo? I controlli delle Guardie Ambientali

PARCO DEL ROCCOLO Cacciatori che non rispettano le regole nel Parco del Roccolo? La segnalazione era stata fatta pochi giorni fa da alcuni cittadini che rilevavano anche la scarsa presenza di personale abilitato per i controlli. Nel “Plis” del Roccolo, che abbraccia i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago, operano una ventina di guardie ecologiche volontarie. A detta di numerosi frequentatori però ben raramente si vedono. Con tanta preoccupazione, evidenziata anche dal gruppo facebook “Radici nel cielo”. Luca Vezzaro così interveniva proprio sul social network: “Questo è un problema, non solo ambientale, ma anche in termini di sicurezza e fruibilità del parco. All'apertura della stagione abbiamo dovuto annullare le camminate di nordic walking per evitare inconvenienti”.

E allora ecco che le Guardie Ambientali d’Italia, ente composto esclusivamente da volontari che al termine di un corso apposito dispongono di un decreto di nomina prefettizia ed operano a livello provinciale, hanno avviato una serie di controlli la domenica mattina proprio nel Parco del Roccolo al fine di contrastare il fenomeno del bracconaggio. “Il nostro scopo è quello di far rispettare la legislazione vigente ai cacciatori”, spiegano i volontari. Domenica scorsa si è svolto un servizio antibracconaggio dalle 7.30 e per oltre due ore nei comuni di Busto Garolfo, Canegrate e Parabiago. Sono stati sei i cacciatori controllati e identificati perché sorpresi “in atteggiamento di caccia esternamente alla zona di protezione”. Nei loro confronti alla fine non è stata riscontrata alcuna irregolarità.


Cacciatori in possesso di porto d’armi, tutti residenti nel legnanese. La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade, comprese quelle comunali non asfaltate e dalle ferrovie. E questa risulta essere una delle regole spesso disattese da parte dei cacciatori. Sempre sul gruppo facebook “Radici nel cielo – comitato di difesa ambientale del Parco del Roccolo” c’era infatti chi denunciava: “Mentre giravo in bicicletta nel parco, nella zona dove spero non costruiscano l'allevamento di polli, ho visto un cacciatore che usciva tranquillamente dall'area di divieto di caccia (con pericolo anche di chi va a piedi con i bambini) e ci ho quasi litigato. Ma non c'è nessuno preposto a vigilare e che gira in questi parchi?”.

 

 

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