SEDRIANO (DI ROSA) Teresa Costantino e Silvia Fagnani, sono
rispettivamente figlia e moglie di Eugenio Costantino e Marco Scalambra, i due
uomini finiti in manette due giorni fa a causa dello scandalo che ha travolto
il consigliere regionale Domenico Zambetti e, di riflesso, il sindaco di
Sedriano Alfredo Celeste. Nel maggio 2011, Teresa e Silvia erano due delle
consigliere che avevano suggerito al sindaco di invitare, come madrina di un
concorso dedicato alla creatività delle donne (infelice autoironia), Nicole
Minetti. Come disse il sindaco Celeste quel giorno "Sono state le
"mie donne" a chiedermi di contattare la Minetti, perché
ingiustamente finita nel tritacarne mediatico per una vicenda dai contorni
ancora indefiniti". Nicole Minetti era stata accusata di favoreggiamento
alla prostituzione minorile, e ora a essere finite in un tritacarne simile sono
proprio la Costantino e la Fagnani, le stesse che all'epoca, ignare,
sorridevano all'obiettivo assieme alla consigliera Minetti (vedi foto 1).
La posizione di Silvia Fagnani risulta essere
esterna alla vicenda di stampo mafioso: solo suo marito Marco Scalambra avrebbe
(e usiamo il condizionale) coinvolto il sindaco di Sedriano in un giro di promesse e favoreggiamenti per
appalti comunali. Tra le promesse, un favoleggiato appalto per la manutenzione
di aree verdi del Comune di Sedriano, a cui però non è stato dato seguito visto
che l'appalto stesso è stato ceduto a Punto Green, controllata da un certo Aldo
De Lorenzis. L'intoppo ha provocato sonore proteste in Marco Scalambra ed
Eugenio Costantino (figura di cui si parlerà approfonditamente dopo), tanto che
per rimediare al mancato adempimento della promessa a Scalmbra verrà affidato
un appalto di sfalcio dell'erba su una superficie di circa 30mila metri
quadrati (commessa girata poi ad un altro uomo facente parte del gruppo,
Vincenzo Evolo)
Più invischiata nella questione la giovane
Teresa Costantino che, pur potendo risultare ignara di tutti i meccanismi
nascosti, di fatto ha tratto beneficio dai contatti del padre Eugenio con il
consigliere regionale Zambetti.
Teresa, infatti, viene a contatto con Domenico Zambetti durante la campagna elettorale del Comune di Sedriano, quando il consigliere appare al fianco della ragazza candidata nella lista Pdl per Alfredo Celeste (vedi foto 2). Molti si saranno chiesti perché un politico tutto sommato importante dovesse muoversi per una candidata al Consiglio di un paese di diecimila abitanti, ma la risposta può essere solo intuita dalle intercettazioni telefoniche tra Zambetti e Giuseppe D'Agostino, già in carcere a Cosenza per altre cause. Tempo dopo D'Agostino infatti dice al consigliere, al telefono, il 14 marzo 2011: "Mi permetto solo di ricordarle la faccenda della figlia del nostro amico". "Ok, tranquillo, lo farò", è la risposta di Domenico Zambetti. Qui d'Agostino non sta chiedendo appoggio per le elezioni bensì per trovare un posto di lavoro a Teresa Costantino, posto che arriverà poco tempo dopo all'Aler (guarda il caso, Zambetti è assessore alla Casa della Regione). Ma Eugenio Costantino ancora non è contento del posto trovato alla figlia, e si lamenta perché "Quel cornutazzo di Zambetti ha mandato mia figlia a lavorare a 80 chilometri da casa" Teresa è in una sede distaccata, ma Costantino padre dice "Io a settembre sono già d'accordo con Mimmo che cerca di vedere di avvicinarla". E, come da copione, il 20 settembre Teresa chiama il papà. "Mi hanno detto che sono intelligente, che sono sveglia, e probabilmente mi mettono alla direzione generale". Lui si scioglie, il papà affettuoso: "Allora tu pensi che tuo padre non fa niente per te?".
Teresa, infatti, viene a contatto con Domenico Zambetti durante la campagna elettorale del Comune di Sedriano, quando il consigliere appare al fianco della ragazza candidata nella lista Pdl per Alfredo Celeste (vedi foto 2). Molti si saranno chiesti perché un politico tutto sommato importante dovesse muoversi per una candidata al Consiglio di un paese di diecimila abitanti, ma la risposta può essere solo intuita dalle intercettazioni telefoniche tra Zambetti e Giuseppe D'Agostino, già in carcere a Cosenza per altre cause. Tempo dopo D'Agostino infatti dice al consigliere, al telefono, il 14 marzo 2011: "Mi permetto solo di ricordarle la faccenda della figlia del nostro amico". "Ok, tranquillo, lo farò", è la risposta di Domenico Zambetti. Qui d'Agostino non sta chiedendo appoggio per le elezioni bensì per trovare un posto di lavoro a Teresa Costantino, posto che arriverà poco tempo dopo all'Aler (guarda il caso, Zambetti è assessore alla Casa della Regione). Ma Eugenio Costantino ancora non è contento del posto trovato alla figlia, e si lamenta perché "Quel cornutazzo di Zambetti ha mandato mia figlia a lavorare a 80 chilometri da casa" Teresa è in una sede distaccata, ma Costantino padre dice "Io a settembre sono già d'accordo con Mimmo che cerca di vedere di avvicinarla". E, come da copione, il 20 settembre Teresa chiama il papà. "Mi hanno detto che sono intelligente, che sono sveglia, e probabilmente mi mettono alla direzione generale". Lui si scioglie, il papà affettuoso: "Allora tu pensi che tuo padre non fa niente per te?".
Le richieste di Eugenio Costantino a Domenico "Mimmo"
Zambetti sono piccole e affatto importanti. In una casa Aler c'è da piazzare
anche un'amante di Costantino ("stai tranquilla amore, dobbiamo riuscire
ad averla sta cavolo di casettina, no?"), e , raschiando sempre più il
fondo del barile, a Zambetti tocca occuparsi pure del rinnovo del contratto di
locazione di un negozio da parrucchiere della sorella di Costantino. Le
richieste delle cosche poi crescono, fino a toccare gli appalti della pulita,
anzi limpida, Expo 2015 . Allora Mimmo Zambetti non ce la fa più, e crolla.
"Hai visto quel pisciaturu (uomo di poco conto) di Zambetti come ha pagato
eh, lo facevamo saltare in aria ... gli hanno mandato una lettera tramite me,
che quando l'ha letta figlio mio, le orecchie si sono incriccate così... si è
messo a piangere davanti a me... e piangeva, per la miseria. Si è cagato sotto,
cagato completo. Con l'aiuto degli amici ogni tanto qualche soddisfazione ce la
prendiamo. Lui lo sai quante persone fa piangere? E ogni tanto piangono anche
loro, non c'è altra alternativa che farli piangere... ecco perché sarò sempre
dalla parte della delinquenza". A parlare, manco a dirlo, è sempre Eugenio
Costantino. Voti comprati, corruzione, un uomo ridotto a marionetta,
"Zambettino", lo chiamano i due finiti in carcere. Tra le
intercettazioni, a questo punto, c'è solo l'imbarazzo della scelta: sono tutte
una più degradante, squallida e oscena dell'altra. Uno spaccato di una
Lombardia dove i politici possono già essere "patrimonio della
'ndrangheta", come ha giustamente affermato il magistrato Ilda Boccassini.
Dal negozio di parrucchiera agli appalti di
Expo, noi italiani ci siamo dimenticati il significato di parole desuete come
"meritocrazia" "bandi pubblici" "trasparenza".
Forse non è vero che l'erba del vicino è sempre la più verde, ma se c'è
dell'erba, puoi stare tranquillo che a tagliarla sarà qualcuno che ha avuto l'appalto da
qualche amico politico.




bravo Graziano, fa niente se ti querelano un'altra volta..ma solo un appunto:Zambetti va dicendo a sua "difesa" che non sapeva di trattare con la ndrina calabrese. Perchè si C....ava sotto allora? (vedi intercettazioni). Non è credibile, naturalmente. Tu hai scritto che la moglie di Marco Scalambra, anch'egli in carcere per collaborazione con la ndrina, sarebbe "esterna alla vicenda di stampo mafioso". Quindi lo Scalambra agiva di nascosto rispetto alla moglie, attuale capogruppo consiliare del Pdl di Sedriano????Noi veramente dall' esterno dei traffici della ndrina, li si vedeva sempre insieme in tutto e per tutto...
RispondiEliminaL'articolo è impeccabile. Ribadisco, a scanso di chi voglia leggerlo a suo modo, che Teresa Costantino e Silvia Fagnani, ad oggi, risultano completamente estranee alla vicenda che ha coinvolto rispettivamente il papà della prima e il marito della seconda. Non possiamo che attenerci agli atti e così abbiamo fatto. Quindi non capirei proprio il motivo di una eventuale querela che dovrebbe coinvolgere centinaia di giornalisti in tutta Italia...Zambetti ha detto di non essere consapevole di intrattenere rapporti con personaggi della malavita, nella fattispecie denominata 'ndrangheta? Bè...lo capisco, la paura è in ognuno di noi...quando ti avvolge la pressione sale, le pulsazioni aumentano, la notte dormi poco e male e il cervello reagisce di conseguenza. Ti dirò che non avrei voluto essere al suo posto, le intercettazioni mettono ribrezzo. Quanto all'altra domanda ne sapete di più voi di me che non sono di Sedriano e non ho avuto modo di vedere di persona cosa succedeva. Quello che dobbiamo estirpare è questo sistema marcio e schifoso che dura da decenni. Io ti faccio un favore e tu ne fai uno a me...sinceramente ne ho le scatole pieno di raccomandati e politici che stringono la mano a gentaglia di ogni genere, io che nella mia vita non sono mai stato aiutato da nessuno e , anzi, hanno sempre cercato di fregarmi...e, come me, milioni di onesti italiani che tirano a campare...qualcuno dirà che la mia è solo invidia...non direi proprio....dobbiamo reagire pesantemente a questi soprusi perchè sono sicuro che, tra quelli che parteciperanno alle varie manifestazioni, fiaccolate anti mafia, dibattiti e altro ancora ci sarà di sicuro chi ha, nella sua vita, accettato soprusi, raggiunto accordi per un posto di lavoro...nello stile del "io faccio un favore a te e te ne fai uno a me..."non è mafia questa? forse non avrà parlato con personaggi della malavita organizzata, ma per me non cambia molto...è così che funziona, o no? ah scusa, mi puoi ricordare nome e cognome di colui che ha fatto partire la ben nota querela dopo la serata con la Minetti in quel di Sedriano per la pubblicazione di una lettera?? io ho come una amnesia e non lo ricordo...
RispondiEliminabuona domenica Graziano, verrano tempi migliori ma gli onesti devono reagire subito altrimenti sarà la fine
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