Con il restyling del Panperduto grosso passo avanti per navigare da Locarno a Venezia

Una nuova stagione per le dighe del Panperduto e il suo bacino territoriale, a forte valenza turistica ed ambientale. “Con la firma della convenzione di settimana scorsa in Regione Lombardia si compie un passo avanti decisivo nella realizzazione dell’idrovia Locarno Venezia”.


E’ quanto afferma il Presidente del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Alessandro Folli rispetto al progetto per la messa in sicurezza e ripristino della navigabilità e la valorizzazione turistica ed ambientale delle dighe del Panperduto.

L’accordo vede in campo al fianco di Regione Lombardia una moltitudine di soggetti istituzionali: Enel Green Power, Navigli Lombardi Scarl, Parco del Ticino, Provincia di Varese e Comune di Somma Lombardo con il finanziamento anche del Ministero delle Politiche Agricole.

“La riqualificazione e messa in sicurezza della diga del Panperduto, di cui ricorrono i duecento anni dalla sua progettazione e i centoventicinque anni dall’immissione dell’acqua - ricorda il Presidente Folli - è la base di partenza per la piena realizzazione di un progetto di rilancio ambientale dell’intera area che si candida, in vista di Expo 2015, ad essere un modello di mobilità dolce”.

In particolare, quello del Panperduto è il terzo sbarramento che s’incontra lungo il Fiume Ticino.

La riattivazione della Conca della Miorina, infatti, ha visto in campo la Regione con un impegno di spesa di 3 milioni di euro, mentre per il secondo passaggio, quello di Porto della Torre, sulla sponda piemontese, si attende a breve la firma della relativa convenzione da parte della Regione Piemonte.


Con il Panperduto si avrà un sistema autonomo di navigazione di 15 Km lungo il ‘fiume azzurro’. Mentre, in vista della Grande Esposizione Universale del 2015, l’obiettivo è di rendere percorribile l’intera tratta sino a Milano.

“Le 21mila persone che hanno solcato la scorsa stagione le acque del Ticino e dei Navigli la dicono lunga sulla potenzialità di questo modello che ormai si auto-sostiene economicamente”.

Sempre in un’ottica di piena fruizione turistica, si collocano la trasformazione del casello idraulico della diga del Panperduto in ostello con 20 posti letto e servizi di ristorazione, nonché la nascita del Museo delle acque italo svizzere.

“La gara d’appalto per l’affidamento dei lavori partirà immediatamente – evidenzia il Presidente Folli - così da poter vedere posata la prima pietra per il restyling del Panperduto entro la fine di quest’anno”.

Il termine dei lavori è previsto entro la fine del 2013.

“Navigazione, turismo e ambiente, ovvero i tre pilastri della cosiddetta ‘multi funzionalità – ricorda il Presidente – sono ormai una realtà per il Consorzio Villoresi”.

“Anche se – conclude Folli - non va dimenticata la missione di fondo connessa all’agricoltura che si ritrova nel progetto delle dighe del Panperduto e da cui dipende la regolarità dell’acqua immessa nel Naviglio Grande e nel fiume Ticino”.

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