MAGENTA L'alzaia del Naviglio Grande riaprirà nella primavera 2011 (VIDEO)

MAGENTA La diatriba Parco del Ticino-Regione Lombardia in merito all'ormai nota questione concernente l'alzaia del Naviglio Grande sembra avere trovato un punto di condivisione nell'incontro avvenuto l'altro giorno al Pirellone. La prossima settimana l'ente Parco di Villa Castiglioni a Pontevecchio di Magenta presenterà un progetto su “scalette e salvagente” con allegato un secondo elaborato per le barriere di protezione lungo le sponde. Se le cose andranno avanti senza intoppi la pista ciclopedonale da Turbigo fino a Cassinetta di Lugagnano potrà tornare ad essere percorsa entro la primavera del prossimo anno. Almeno per i pedoni, mentre per i ciclisti occorrerà attendere ancora. Mancano le risorse e il Parco del Ticino, come spiega la presidente Milena Bertani “si era resa disponibile a trovare forme di finanziamento, anche a livello comunitario, che consentano di raggiungere la cifra complessiva di cinque milioni di euro necessari per l'intera opera”. La Bertani auspica che la procedura, giunti a questo punto, non subisca più ritardi: “Ci siamo presi un grosso impegno nei confronti dei frequentatori dell'alzaia. Migliaia di persone che ci chiedono quando potranno tornare a percorrerla”.
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Dopo la presentazione del progetto sono due le vie da seguire. Una è l'invio di una copia dello stesso a tutti gli enti interessati. Ma la presidente punta sulla più veloce conferenza dei servizi. “Una volta approvato il progetto daremo corso alla gara d'appalto – continua la Bertani – i lavori potrebbero iniziare il prossimo inverno e, dopo l'asciutta, l'alzaia potrà finalmente riaprire”. Al momento, quindi, sussiste il divieto di percorrenza lungo tutta la ciclopedonale (per effetto della nota sentenza che ha condannato il Parco in solido con la famiglia di un ragazzo coinvolto in uno scontro mortale avvenuto nel 2002).

Le protezioni però potrebbero variare a seconda del paesaggio circostante. In sostanza le barriere già sistemate lungo il tratto che separa le frazioni magentine di Pontevecchio e Pontenuovo non saranno il modello che verrà sistemato lungo i tratti rimanenti. “In alcuni punti l'alzaia è stretta e pericolosa – spiega la presidente – quindi saranno d'obbligo le barriere. In altri è più larga e percorribile in maggior sicurezza”. Ma senza risorse, conclude la Bertani, non si andrà da nessuna parte e l'alzaia rischierà di rimanere chiusa ancora per troppo tempo.

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