ALBAIRATE Prostituzione tolleranza zero: lucciole e clienti puniti con 500 euro

ALBAIRATE Il Comune di Albairate ha deciso di ricorrere alla tolleranza zero per porre un freno al fenomeno della prostituzione nelle strade del proprio territorio. Il sindaco Luigi Alberto Tarantola lo scorso 14 marzo ha firmato un’ordinanza destinata a fare scuola nell’hinterland milanese, perché contiene rigide disposizioni per contrastare il fenomeno della prostituzione da strada, misure preordinate a una maggiore sicurezza stradale, divieti riguardanti la domanda e l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento svolte sul suolo pubblico. Per i trasgressori delle disposizioni, prostitute comprese, la sanzione amministrativa è pari a 500,00 euro.



L’Assessore comunale alla Sicurezza Salvatore Rampinelli e il comandante della Polizia locale di Albairate Marco Puricelli rilevano che con questo provvedimento si adotta la linea dura per affrontare un reale e grave problema di rilevanza sociale. Lo scopo principale è di impedire l’attività di meretricio nelle strade comunali ponendo un freno: a situazioni di offesa alla pubblica decenza, che si spingono ai limiti dell’oscenità con mostra di nudità e la più misera mercificazione del corpo femminile; a situazioni molto lesive della dignità umana e della libertà individuale che diffondono un messaggio pubblico negativo, in particolare a scapito del processo educativo dei giovani; alle pessime condizioni di degrado igienico e urbano che caratterizzano l’attività di meretricio in strada; ai comportamenti imprudenti degli automobilisti (in violazione alle norme del Codice della strada) nei luoghi dove è esercitata la prostituzione; all’illecita occupazione del suolo pubblico.


Con l’ordinanza anti prostituzione nello specifico si vieta nel comune di Albairate: 1) di esercitare con qualsiasi modalità o comportamento, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico, attività di meretricio e di porre in essere atti sessuali; 2) a chiunque di fermare il veicolo per contrattare sulla pubblica via prestazioni sessuali a pagamento con persone che esercitano l’attività di meretricio su strada, (o che per l’atteggiamento, l’abbigliamento o le modalità comportamentali manifestano comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente nella fornitura di prestazioni sessuali); 3) di mostrarsi in pubblico con abiti che offendano il comune senso del pudore. Tale divieto, per coloro che esercitano la professione, oltreché motivato da esigenze di tutela del decoro e della decenza in luogo pubblico, è preordinato altresì ad evitare comportamenti ed atteggiamenti che inducono alla domanda di prestazioni sessuali, con conseguente interferenza con il regolare svolgimento del traffico e con la sicurezza della circolazione veicolare.

I divieti non si applicano ai volontari delle associazioni e delle istituzioni che perseguono fini di solidarietà verso le prostitute e per i mezzi di soccorso, il cui comportamento sia tenuto in stato di necessità.














23 marzo 2010

Commenti

  1. Il solito provvedimento populista che non troverà mai applicazione pratica...

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