SEDRIANO "Ciao Ale, rimarrai sempre nei nostri cuori!"


SEDRIANO “Ciao Ale, ma in che guaio ci siamo cacciati? Non doveva finire così la nostra festa per l'ultimo dell'anno! Dovevamo passare giornate indimenticabili, invece abbiamo rovinato tutto. Ti ringraziamo per averci insegnato che la vita va amata sempre di più”. Sono un riassunto delle ultime frasi lette da un amico di Alessandro Di Giuli al termine dei funerali celebrati oggi nella chiesa di San Remigio a Sedriano. Uno tra i tantissimi giovani che hanno affollato la parrocchia. C'erano anche adulti e anziani, tutti per dire: “Ciao Ale!”, sfortunato sedicenne morto nel fiore degli anni a causa di una disgrazia in quel di Madesimo dove si era recato con gli amici per trascorrere in allegria le feste di fine anno. Erano partiti in treno la mattina del 30 dicembre, ma nel pomeriggio dello stesso giorno è accaduta la tragedia. Un'imprudenza, un passo di troppo e il ragazzo è sprofondato in un dirupo per oltre cento metri. Perchè Alessandro era un ragazzo buono, sempre pronto ad aiutare tutti. Ma era anche vivace.

Lo ha ricordato anche il parroco durante l'omelia: “Abbiamo trascorso insieme una vacanza in montagna pochi anni fa – ha detto don Luigi Brigatti – con tutti i giovani dell'oratorio. In quell'occasione mi convinsi della necessità di porre un freno all'eccessiva esuberanza dei ragazzi. La vita è un dono che il Signore ci ha fatto e che dobbiamo custodire gelosamente”. Ha citato perfino un passo della Pentecoste degli “Inni Sacri” del Manzoni, don Luigi, dove si dice: “Tempra de' baldi giovani il confidente ingegno”. “Signore, modera l'eccessiva esuberanza dei ragazzi”, ha gridato il parroco alla folla che gremiva la chiesa. Ha colpito la partecipazione di tantissima gente, pronti a dare conforto ad una famiglia che sta vivendo il dolore più atroce che si possa provare nella vita: “La Croce non è così pesante, quando viene portata insieme”, ha ricordato il prevosto. Commuovente la solidarietà ricevuta da papà Fabrizio, ora pensionato e per tanti anni autista al Corriere della Sera, dalla sorella Federica, dai nonni. Conclusa la cerimonia funebre Alessandro è stato accompagnato al vicino cimitero per la sepoltura. “Ero quasi convinto a non lasciarlo andare in montagna – diceva il papà Fabrizio – poi ho ceduto perchè era troppo entusiasta”.


Alessandro aveva amici ovunque nella zona. Frequentava la seconda classe all'Ipsia Leonardo da Vinci di Magenta. Amava la musica Rap, il calcio e faceva il tifo per l'Inter. “Pur non essendo un tifoso sfegatato, spesso e volentieri andava a San Siro ad applaudire la sua squadra”. Ora Alessandro riposa vicino alla mamma, scomparsa cinque anni fa dopo una lunga e dolorosa malattia, con la quale sta camminando nei cortili del cielo.

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