MAGENTA In marcia per i migranti sotto una fitta nevicata


MAGENTA Sotto una copiosa nevicata parecchie persone hanno preso parte, nella serata di venerdì, alla marcia "Mettiamoci nei loro panni!", organizzata dal Comitato Pace nel Magentino allo scopo di sensibilizzare la popolazione sulla condizione dei migranti arrivati nel nostro paese. Il corteo, partito da piazza Kennedy, è proseguito lungo via Roma per concludersi in piazza Liberazione.

"Come è noto il 10 dicembre 1948 pochi anni dopo la fine della piu' terribile delle Guerre Mondiali, l' Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvo' la piu' nobile delle Carti dei Diritti dell' Umanità , la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani", - spiega il Comitato Pace - il cui il primo articolo recita in tal modo: "Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito e fratellanza".


Noi soci del Comitato pace pensiamo che neanche in questo periodo il primo articolo della Dichiarazione sia rispettata nel mondo, in Italia, in Lombardia e nemmeno nei nostri piccoli paesi e forse neanche in tutti i nostri condominii ( negli stadi i calciatori di colore vengono insultati da cori quali "Se saltelli, muore Balottelli" eccetera). In Italia vengono fatte da forze reazionarie, che hanno ancora purtroppo consensi elettorali, "proposte" di leggi che violano oltre che la nostra Costituzione, i fondamentali diritti degli esseri umani, basti pensare all'introduzione del cosiddetto "reato di clandestinità" nella nostra legislazione".



"Ci siamo fermati un attimo sul Sagrato della Basilica di San Martino , - ha commentato Antonio Oldani, presidente del Comitato Pace -  dove abbiamo dato la parola al giovane operaio albanese Nderim Peqini per la prima testimonianza dei migranti stranieri del nostro territorio. Simonetta Olchini di Acli Corbetta ha illustrato i valori del 18 dicembre: accoglienza, fratellanza universale, rispetto della figura del Migrante, costretto a lasciare la propria terra per aiutare la sua famiglia a sopravvivere.


Abbiamo poi proseguito per Piazza Liberazione e ci siamo messi a cerchio attorno al bellissimo Presepe della Piazza. Lì hanno portato le loro testimonianze nell' ordine: Agustin Segura, operaio metalmeccanico, peruviano - Yunes El Zazi, mediatore culturale, marocchino e infine Mouslih Abdelhamid, marocchino, portavoce dell' Associazione islamica "AlifBa" di Abbiategrasso. Tutti sono in Italia da molti anni, e hanno un passato con tante sofferenze e ostacoli burocratici, ma tutti vogliono molto bene all' Italia e alla sua gente e si augurano un 2010 con piu' convivenza pacifica tra migranti e gente italiana.



Nori Di Fant, magentina ma anch'essa migrante (dal Friuli), ha poi letto , al lume tremolante di una candela, un brano dello stupendo libro di Gianantonio Stella "Odissee, Italiani sulle rotte del sogno e del dolore", dedicato ai tanti migranti italiani che si avventurarono, non molti anni fa, sugli enormi e spesso traballanti bastimenti diretti verso "la Merica", cioè la terra promessa, del riscatto e della dignità. Nel 1923 la bambina di Amalia Pasìn mori' sulla nave e cosi' la madre scrisse in una lettera:" ...me la strapparono dalle braccia..e le legarono una grossa pietra al collo, di notte, con quelle onde cosi' nere e la calarono giu' in mare. Io urlavo..non volevo lasciarla sola povera bambina invece mi tennero indietro..quel tonfo in acqua non posso dimenticarlo mai!!" Cosi' devono aver gridato nei nostri giorni, in una lingua ora a noi incomprensibile , le tante madri cingalesi pakistane arabe e curde che hanno visto gettare nei nostri mari i corpicini dei loro bambini.

Con decisione unanime una nostra delegazione, compresi i testimoni immigrati stranieri ,si è poi recata al presidio degli operai della Novaceta in Viale Piemonte, che lottano anche di notte, e staranno li' anche a Natale, per impedire la chiusura della loro storica fabbrica e la rovina di almeno 200 famiglie di gente onesta. Abbiamo espresso a loro tutta la nostra solidarietà e firmato anche la loro petizione contro il PGT(Piano di Governo del Territorio) del Comune di Magenta, che a loro parere riduce l'area produttiva attorno alla loro fabbrica, e quindi un possibile sviluppo della stessa.

Insomma la neve non ha fermato l'ultima nostra iniziativa dell'anno a favore della Cultura della Pace e della Fratellanza. E nel 2010 ricominceremo subito, a partire dal 1° gennaio, dichiarata Giornata Mondiale della pace da parte della Chiesa Cattolica".

Commenti

  1. se guidavo lo spazzaneve...

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  2. Tutto per i migranti! e a noi italiani chi pensa?

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  3. ma che se ne vadano in marocco a manifestare, vediamo poi se tornano qui e si lamentano ancora- cava

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