Parco del Ticino: l’emergenza sanitaria non ferma il censimento 2021 degli uccelli acquatici svernanti
Il Parco del Ticino anche quest’anno, nonostante le restrizioni per l’emergenza sanitaria, è riuscito ad organizzare un evento “tradizionale” e, soprattutto, di rilevante interesse scientifico: la partecipazione al “censimento invernale dell’avifauna acquatica svernante” nell’ambito del progetto IWC (International Waterbird Census).
“La partecipazione al censimento - afferma il consigliere delegato del Parco del Ticino, Francesca Monno - è stata possibile grazie allo sforzo dei Guardiaparco, sotto il prezioso coordinamento della Professoressa Violetta Longoni dell’Università degli Studi di Pavia, referente del censimento per la Regione Lombardia e anche grazie alla collaborazione dei responsabili dell’Ufficio Vigilanza e dell’Ufficio Fauna del Parco. Questo censimento costituisce una delle più continue, ampie e regolari forme di monitoraggio ornitologico coordinato su scala internazionale”.
I censimenti IWC, organizzati da International Waterbird Census a livello mondiale e attualmente coordinati da Wetlands International, sono iniziati nel 1967 , oltre 50 anni fa, con una copertura che è andata aumentando esponenzialmente di anno in anno. Sono riconosciuti a livello internazionale come una fonte indispensabile di dati utilizzati nelle politiche di conservazione e gestione dell’avifauna acquatica e delle zone umide nel loro complesso. La raccolta di dati sulle popolazioni di uccelli acquatici entro lo schema IWC era già iniziata in Lombardia negli anni ’80, ma limitatamente alle più importanti aree umide, proprio nel Parco del Ticino.
In Italia il coordinamento del monitoraggio al livello nazionale è affidato a ISPRA, mentre in Lombardia è curato dal Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia.
Attorno alla metà di gennaio di ogni anno viene effettuato un conteggio completo e coordinato degli uccelli acquatici presenti nelle zone umide italiane significative per lo svernamento. I risultati sono poi pubblicati e messi a disposizione degli Enti locali, dei professionisti e degli amatori.
I metodi di rilevamento adottati per i censimenti IWC sono standardizzati a livello internazionale. Le tecniche di raccolta dati in natura sono replicate anno dopo anno e per tutte le località sottoposte a censimento delle diverse nazioni partecipanti. Questao rende possibili i confronti tra anni per una stessa regione, e tra tutte le regioni, nazioni e continenti differenti.
“Il metodo prevede che uno o più osservatori compiano, nel mese di gennaio di ogni anno, una singola sessione di censimento per ciascuna zona umida codificata nel catasto IWC, dove effettuano un conteggio complessivo degli uccelli acquatici presenti nell’area. Il risultato è un quadro dell’abbondanza delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti nel Parco, nella regione, in Italia e, ovviamente, su scala internazionale. Un dato simile ha notevole interesse gestionale e scientifico ed è un utile indicatore da utilizzare nella pianificazione territoriale, nel monitoraggio ambientale e nella valutazione del trend del cambiamento climatico”.
Gli uccelli acquatici rappresentano una risorsa ed una responsabilità condivisa dalle nazioni. “Ai risultati preliminari di censimento, le specie più comuni lungo l’asta del fiume Ticino si confermano essere l’ Airone bianco maggiore ( Egretta alba) e l’Airone cenerino (Ardea cinerea), anatre quali l’Alzavola (Anas crecca) e il Germano reale (Anas platyrhynchos), quest’ultimo alquanto abbondante. Gallinelle d’acqua (Gallinula chloropus) e Folaghe (Fulica atra). In alcuni tratti il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), lo Svasso maggiore ( Podiceps cristatus) e la rara e preziosa Moretta tabaccata (Aythya nyroca), specie di interesse comunitario.
“Attendiamo le elaborazioni dei dati Nazionali per poter avanzare ipotesi sul trend e lo stato di conservazione degli uccelli migratori nell’inverno 2020-2021 - conclude Francesca Monno - . Queste informazioni sono molto utili al livello globale anche come indicatori del cambiamento climatico in atto”.
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