La tragedia di Edipo di Sofocle è certamente una delle più
rappresentate nelle arti e riscritte in teatro di sempre. Questa di Giovanni Testori è del 1977 e segue "Ambleto" (1972)
e "Macbetto" (1974); insieme fanno la "Trilogia
degli Scarrozzanti", riflessione sulla natura della tragedia e sulla
realtà del teatro espressa dal grande autore milanese del secondo Novecento con tutti gli accenti lacerati che
contraddistinsero la sua ricerca formale e linguistica.
Il testo è poco frequentato a teatro proprio per la
difficoltà e complessità di cui è portatore; un testo non facile da rendere
scenicamente e certamente di non facile fruizione per il pubblico. A venti anni
dalla messa in scena da parte della Compagnia
Lombardi-Tiezzi - peraltro affezionati amici di Scenaperta - e a quaranta
dall'interpretazione di Franco Parenti,
sotto la direzione di Leo Muscato, è
la volta di Eugenio Allegri,
contemporaneo e avanguardista comico dellarte,
sperimentatore linguistico ed interprete
tra i più raffinati della nostra scena. Lo spettacolo ha già attraversato lo
Stivale riscuotendo consenso di critica e pubblico. Stasera in Sala Ratti a
Legnano per la rassegna Scenaperta "Class".
Alessandra Branca
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