SEDRIANO Si è svolto lunedì il procedimento davanti al Tribunale del
Riesame per Alfredo Celeste, il sindaco di Sedriano sospeso a seguito
dell’ordine di custodia cautelare attualmente agli arresti domiciliari per
corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex
assessore Zambetti e di numerosi esponenti della ‘ndrangheta locale. Un mezzo
di impugnazione importante, poiché impone un controllo ex novo di tutti i
presupposti di fatto e di diritto alla base della misura coercitiva. Le parti
hanno espresso le loro posizioni, a seguito delle quali il Tribunale avrà
ancora qualche giorno per decidere. Dal punto di vista difensivo l’avvocato di
Celeste, Giorgio Bonamassa, si è detto soddisfatto, visto che il suo assistito
ha risposto punto su punto al giudice per le indagini preliminari convinto
della sua innocenza. Su un fatto il legale ha manifestato una certa meraviglia,
e non lo nasconde.
“Sono rimasto stupito da quanto affermato dal pubblico ministero – ha commentato Bonamassa – ha ammesso che le elezioni del 2009 sono state regolari e le promesse che risultano nell’ordinanza, riguardano soltanto le elezioni alla carica di senatore del 2013 alle quali il mio assistito avrebbe eventualmente preso parte”. A leggere l’ordinanza di custodia cautelare risulta invece che “il sindaco Celeste, operando nella sua qualità di pubblico ufficiale in quanto sindaco di Sedriano, prometteva a Costantino Eugenio e a Scalambra Marco, che agivano da corruttori, come corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto dagli stessi Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009, e di quello futuro assicuratogli con riferimento alle prossime elezioni politiche nazionali”. Il fatto che il Pm abbia sostenuto la legittimità delle consultazioni del 2009 rappresenterebbe un grosso vantaggio secondo l’avvocato Bonamassa. A giorni la decisione sull’eventuale rimessione in libertà dopo un periodo di arresti domiciliari.
“Sono rimasto stupito da quanto affermato dal pubblico ministero – ha commentato Bonamassa – ha ammesso che le elezioni del 2009 sono state regolari e le promesse che risultano nell’ordinanza, riguardano soltanto le elezioni alla carica di senatore del 2013 alle quali il mio assistito avrebbe eventualmente preso parte”. A leggere l’ordinanza di custodia cautelare risulta invece che “il sindaco Celeste, operando nella sua qualità di pubblico ufficiale in quanto sindaco di Sedriano, prometteva a Costantino Eugenio e a Scalambra Marco, che agivano da corruttori, come corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto dagli stessi Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009, e di quello futuro assicuratogli con riferimento alle prossime elezioni politiche nazionali”. Il fatto che il Pm abbia sostenuto la legittimità delle consultazioni del 2009 rappresenterebbe un grosso vantaggio secondo l’avvocato Bonamassa. A giorni la decisione sull’eventuale rimessione in libertà dopo un periodo di arresti domiciliari.
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