Tra i tanti animali che
popolano il Parco del Ticino c’è il Bombice dal ventre bruno (Euproctis
chrysorrhoea). E’ una farfalla ampiamente diffusa in Italia che, dopo
aver infestato le querce di alcune zone del Piemonte, da due anni è arrivata
anche nelle aree boscate della Valle del Ticino. Solitamente predilige le querce e le rosacee (prugnolo, biancospino), ma,
nelle forti infestazioni, nessuna latifoglia viene risparmiata neppure la robinia. Si nutre, infatti, anche di latifoglie ornamentali, arbusti ed alberi da
frutta.
Le larve di questa
farfalla notturna, come le processionarie del pino e della quercia, sono
dotate di peli urticanti. Sono proprio questi peli microscopici,a contatto con
la pelle dell'uomo (e anche degli animali),
a causare pruriti e arrossamenti e possono provocare reazioni allergiche
a carico dell’apparato respiratorio in soggetti particolarmente sensibili.
Il periodi di maggiore
pericolosità vanno da aprile alla metà
di giugno e dalla prima decade
di agosto alla metà di settembre, perché in questi periodi sono presenti i bruchi; le
farfalle, pur dotate di peli, sono meno urticanti e vivono solo alcuni giorni.
Il Parco del Ticino, nel mese di marzo, ha
effettuato un monitoraggio sulla base
della valutazione visiva della presenza di nidi sui rami, in particolar modo
sulle querce.
E’ stata notata la presenza di nidi praticamente su
tutto il territorio del Parco; ma la maggior diffusione è comunque stata
rilevata nelle aree in Provincia di Varese dove già da anni si riscontrano
infestazioni del lepidottero. Una massiccia presenza di nidi è stata
riscontrate anche in Provincia di Milano, in particolare nella Riserva Naturale
della Fagiana a Magenta e nei dintorni della Colonia Enrichetta di
Abbiategrasso.
Come indicato nei cartelli posti agli ingressi del Parco del
Ticino, nelle zone maggiormente fruite, si consiglia pertanto di:
·
prestare la massima
attenzione nella frequentazione delle aree boscate nel periodo primaverile e
tardo estivo;
·
NON sostare sotto gli alberi
infestati;
·
NON toccare le larve ed i
nidi (anche vecchi);
·
EVITARE i sentieri più
stretti che portino a diretto contatto con il fogliame.
In caso di contatto con i
peli urticanti è opportuno
·
fare una doccia, lavando
anche i capelli
·
lavare i vestiti a 60°
·
non grattare le zone del
corpo colpite
·
trattare la pelle con un
prodotto antistaminico o cortisonico
·
recarsi dal medico al
protrarsi dei sintomi o in caso di manifestazioni allergiche a carico
dell’apparato respiratorio
Per informazioni contattare il Settore Vegetazione e Boschi del Parco
del Ticino (02 97210253 – boschi@parcoticino.it)
o le ASL territoriali.
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