ARLUNO E' una denuncia gravissima quella segnalata dalla Fiom Ticino Olona. E' rivolta a sindacalisti compiacenti che sottoscrivono accordi capestro a danno dei lavoratori, violando leggi e contratti e chi dissente viene licenziato. "Questo è quanto accaduto alla EMMA-A, azienda metalmeccanica di Arluno - scrivono in un comunicato -. Arriviamo ai fatti: l’azienda, a fronte del perdurare della crisi,convoca i lavoratori e minaccia la chiusura dello stabilimento se non si accetta la riduzione del 25% dello stipendio.
Di fronte alle rimostranze dei lavoratori, la EMME-A chiede supporto all’API di Abbiategrasso e a un consulente del lavoro i quali, a loro volta, attivano un sindacalista della UILM di Milano che prontamente interviene.
La “mediazione” imposta ai lavoratori è:
Cancellazione del premio feriale (elemento fisso della retribuzione)
Un’ora di prestazione lavorativa gratuita al giorno, in straordinario, dal lunedì al venerdì.
Inoltre azienda e sindacato, per tutelarsi da questa grave violazione e prevenire azioni legali contro di loro, costringono i dipendenti a sottoscrivere un verbale individuale di conciliazione ed accettazione.
Tutti i lavoratori vengono iscritti d’ufficio alla UILM con trattenuta sindacale interamente a carico dell’azienda.
L’unico lavoratore, iscritto FIOM, che decide di opporsi dichiarando di non voler aderire ad un organizzazione sindacale della quale non ne appoggia i principi, viene messo alla porta e licenziato ( 11 anni di anzianità aziendale)
La FIOM Ticino Olona dichiara che oggi questo non è un caso isolato, ma è una pratica ormai diffusa sul territorio e che i casi si stanno moltiplicando anche sotto la spinta dell’accordo separato di Pomigliano e sulle deroghe al CCNL.
La Fiom Ticino Olona, oltre a voler presentare esposto all’INAIL e all’INPS, poiché una prestazione non retribuita manca delle necessarie adempienze assicurative e contributiva, ha già dato mandato ai propri legali di impugnare il licenziamento per illegittimità e antisindacalità.
La FIOM Ticino Olona invita tutti i lavoratori vittime di soprusi, ricatti e discriminazioni a segnalare episodi simili affinché la dignità, la libertà e i diritti di ciascuno non siano mai calpestati".
Di fronte alle rimostranze dei lavoratori, la EMME-A chiede supporto all’API di Abbiategrasso e a un consulente del lavoro i quali, a loro volta, attivano un sindacalista della UILM di Milano che prontamente interviene.
La “mediazione” imposta ai lavoratori è:
Cancellazione del premio feriale (elemento fisso della retribuzione)
Un’ora di prestazione lavorativa gratuita al giorno, in straordinario, dal lunedì al venerdì.
Inoltre azienda e sindacato, per tutelarsi da questa grave violazione e prevenire azioni legali contro di loro, costringono i dipendenti a sottoscrivere un verbale individuale di conciliazione ed accettazione.
Tutti i lavoratori vengono iscritti d’ufficio alla UILM con trattenuta sindacale interamente a carico dell’azienda.
L’unico lavoratore, iscritto FIOM, che decide di opporsi dichiarando di non voler aderire ad un organizzazione sindacale della quale non ne appoggia i principi, viene messo alla porta e licenziato ( 11 anni di anzianità aziendale)
La FIOM Ticino Olona dichiara che oggi questo non è un caso isolato, ma è una pratica ormai diffusa sul territorio e che i casi si stanno moltiplicando anche sotto la spinta dell’accordo separato di Pomigliano e sulle deroghe al CCNL.
La Fiom Ticino Olona, oltre a voler presentare esposto all’INAIL e all’INPS, poiché una prestazione non retribuita manca delle necessarie adempienze assicurative e contributiva, ha già dato mandato ai propri legali di impugnare il licenziamento per illegittimità e antisindacalità.
La FIOM Ticino Olona invita tutti i lavoratori vittime di soprusi, ricatti e discriminazioni a segnalare episodi simili affinché la dignità, la libertà e i diritti di ciascuno non siano mai calpestati".
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