A Magenta nasce il dolce di San Rocco

Magenta la città dolce. Così è stata battezzata oggi da don Giuseppe Marinoni, dopo aver presentato la novità del dolce di San Rocco, prodotto da Roberto della pasticceria Montagna e preparato con prodotti locali, farina, burro, latte, uova, miele e, soprattutto more candite. Ne verranno prodotti tra i 1.000 e i 1.500 di questi dolci e cominceranno ad essere offerti tra due domeniche dopo le messe in basilica in cambio di un’offerta che verrà destinata al restauro dell’antica chiesa di San Rocco.
 
“L’idea di fare questo dolce è nata quasi per caso – ricorda don Giuseppe Marinoni, parroco di Magenta – tutto è cominciato nel giorno di San Biagio, mentre aspettavo il sindaco e intrattenevo i bambini in attesa del panettone. In quel momento mi venne in mente che, oltre al dolce di san Biagio, Magenta poteva avere anche quello di San Rocco. In più l’anno prossimo, nel mese di maggio, statene certi che arriverà anche il dolce di Santa Crescenzia”. La chiesa di San Rocco a Magenta rimarrà aperta ai fedeli nei giorni tra il 14 e il 16 agosto, quando non ci saranno celebrazioni ortodosse. Don Giuseppe spiega che, in attesa della festività di San Rocco del 16, il 14 agosto, di sera, si terrà una piccola processione con partenza dalla chiesa di san Rocco seguendo il percorso di via fratelli Caprotti, via don Milani, Mazzini, per arrivare alla chiesa dell’Assunta. Don Giuseppe ha approfittato della conferenza stampa di questa mattina per fare il punto della situazione anche per i lavori di restauro della chiesa dell’Assunta. Ultimato il primo lotto si pensa al secondo con il restauro della volta e dell’abside.
 
“Abbiamo poi dato la disponibilità di alcuni spazi al Comune per l’avvio delle scuole – continua – alla Sacra Famiglia e all’oratorio san Martino. Un doveroso ringraziamento alle associazioni della carità che stanno continuando un lavoro immenso cominciato con la crisi di quest’anno. Dalla san Vincenzo, alla Caritas a Non di solo Pane. Una sinergia che vede impegnati anche i volontari della Protezione Civile. Ricordiamoci che una comunità deve, prima di tutto, fare festa insieme. Sedersi attorno a una tavola in famiglia, magari con la presenza di un dolce. Che, questa volta, sarà il dolce di San Rocco”.
 

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