Stasera le relazioni saranno ancora pericolose; andare al Teatro Lirico di Magenta, no


Le relazioni pericolose chiudono la stagione teatrale magentina. Lo Choderlos De Laclos del Teatro Parenti stasera al Lirico.
Spettacolo tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Choderlos De laclos - universalmente noto per la versione cinematografica del 1988 di Stephen Frears con Glenn Close, John Malkovich e Michelle Pfeiffer -  il quale nel 1782 si propose con quest’opera di descrivere non solo la società della Francia del XVIII secolo, ma in particolar modo di <evidenziare i difetti peggiori dell’animo umano, come il cinismo, la colpa, il calcolo, la passione sfrenata e l’amore che si prende gioco della razionalità>, come recita la presentazione diffusa dalla produzione.
Regia e riadattamento sono a cura di Silvia Giulia Mendola, la quale <costruisce il suo spettacolo come la cronaca di una sfida serrata a colpi di arrocchi, sgambetti e promozioni. In un ring ben delineato, davanti a un fondale a scacchi, tutta la vita dei personaggi si riduce a un'ininterrotta partita, in cui si vince soddisfazione e si può perder l'anima>.
Si tratta dell'ultimo appuntamento con il teatro della stagione di Magenta Cultura 2015, kermesse di arti e pensiero voluta dal sindaco-assessore Marco Invernizzi. In occasione di questo ultimo appuntamento ci piace osservare come il livello della proposta teatrale fruibile presso lo storico teatro cittadino è decisamente salito da un paio di anni a questa parte, offrendoci piéces di ottimo livello da parte di compagnie già testate sulle lignee assi dei teatri del capoluogo. Sceneggiature non sempre facili per un pubblico non educato od abituato a confrontarsi con la letteratura, la parola, la rappresentazione; spettacoli dai temi a volte scottanti o problematici, affrontati drammaticamente oppure con leggerezza pop ("Occidoriente", "Italia Anni 10"); oppure classici affrontati in maniera originale, pirotecnica e divertente (il caso de L'Avaro di Quelli di Grock), piuttosto che "classici contemporanei", italiani peraltro, di non semplice digestione - meno male! -  ("Mater Strangosciàs" di Testori e "Il racconto di Chimera" tratto dal romanzo di Vassalli), dove popolare e spirituale, strazio e bellezza, poesia individuale e cattiveria collettiva straziano le carni dei protagonisti. Il pubblico in sala, sempre abbastanza nutrito e variegato, ha recepito con partecipazione questi spettacoli, anche coloro palesemente non avvezzi a tali messaggi o contenuti. Ognuno ne avrà tratto non solo emozione ma anche un qualche insegnamento. Di certo c'è che quando le produzioni sono valide, quando gli attori sono sapienti, non ci sono confini culturali che non possano o non debbano esser varcati o, quantomeno, sollecitati. L'arte a questo serve. E che ben vengano bravura e livelli di professionalità oltre l'amatoriale.
Stasera, le relazioni saranno ancora una volta pericolose; andare al Teatro Lirico no: il biglietto varia dai 16 ai 13 euro (salvo abbonamenti in corso).
Alessandra Branca

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