Pubblichiamo questo comunicato ricevuto dall'ufficio stampa del consigliere regionale Sante Zuffada in merito all'indagine della magistratura sui romborsi "gonfiati":
“Sono amareggiato per una vicenda che mi vede protagonista mio malgrado, ma al contempo sono fiducioso di poter chiarire velocemente la mia posizione davanti alla Magistratura”.
“Sono amareggiato per una vicenda che mi vede protagonista mio malgrado, ma al contempo sono fiducioso di poter chiarire velocemente la mia posizione davanti alla Magistratura”.
Così
il Consigliere regionale del PdL Sante Zuffada indagato insieme ad altri suoi
colleghi per presunti ‘rimborsi
gonfiati’. “Intendo
qui puntualizzare che le ricevute per rimborso che ho presentato presso la
segreteria del mio Gruppo Consiliare sono assolutamente in linea con quella che
è la mia attività di Consigliere regionale. Nessuna anomalia né spesa non
consona con il mio mandato – precisa Zuffada –,
d’altra parte, esiste una legge dal 1972, ovvero, da quanto è istituita
la nostra Regione che prevede il rimborso per le spese correlate alla propria
funzione”.
Il
Consigliere del PdL entra poi nel merito delle contestazioni: “Non credo,
pertanto, che possa costituire reato di
peculato organizzare sobrie colazioni di lavoro con Consiglieri comunali o altri
soggetti portatori d’interessi diffusi per discutere nel merito le istanze da
inserire in provvedimenti da portare in Aula, né tanto meno l’affittare sale per
organizzare dibattiti con lo scopo d’informare i cittadini su leggi approvate in
Consiglio regionale”.
“Fatta questa premessa – aggiunge il
Consigliere regionale del PdL – sono sereno perché già nei prossimi giorni sarò
sentito dai Magistrati e, quindi, sono sicuro di poter chiarire tutto.
Sicuramente – osserva Zuffada – da quanto sta emergendo ci sono stati degli
eccessi che debbono essere giustamente e prontamente puniti, ma non si può
cadere nella demagogia, né tanto meno in questa pericolosa ondata populistica
che rischia di minare nelle sue fondamenta la credibilità delle Istituzioni
democratiche”.
Zuffada
chiosa ricordando la sua irreprensibile storia politica: “Ho sempre interpretato
la mia attività con spirito di servizio. Non ho mai vissuto di politica, avendo
svolto la mia professione di veterinario per poi dedicarmi all’attività di
Consigliere regionale solo dopo essere andato in pensione. Ritengo, quindi, che
prima di dare giudizi affrettati sulle persone, si debba tenere in debito conto
la vicenda privata di ciascuno dei soggetti coinvolti e poi fare gli opportuni
distinguo”.
bravo Graz...ogni tanto un po' di garantismo...anzichè tracciare giudizi affrettati sulle persone.
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