Il Presidente del Parco del Ticino Gian Pietro Beltrami |
“Una lettera dove vengono segnalate alcune criticità – sottolinea Gian Pietro Beltrami – dovute, appunto, a Malpensa e al progetto di ampliamento. Criticità che potrebbero condizionare la revisione del Mab”. La cosa che più ha infastidito il vertici del Parco, a cominciare dal presidente Beltrami, dal vice presidente Luigi Duse, dal consigliere Fabrizio Fracassi e il direttore Claudio Peja è la tempistica di tale lettera. “Il Parco ha sollevato le criticità in più sedi istituzionali, anche al Ministero dell’Ambiente – afferma Beltrami – l’ultima volta nell’incontro che si è svolto lo scorso 18 settembre in Regione Lombardia”. Quindi per quale motivo il Ministero ha inviato tale missiva dove si legge, tra le altre cose che “il rischio che la designazione Mab venga revocata è tutt’altro che remota considerato che l’Unesco è da sempre attento ai cambiamenti ambientali e agli impatti antropici che riguardano le aree e siti che hanno ottenuto tale riconoscimento”? Dal Parco non sanno darsi una risposta.
“Una lettera che ci lascia perplessi – ha sottolineato il presidente– inviata dal Ministero dopo che, noi stessi, abbiamo sollevato le criticità in merito a Malpensa”. L’ente Parco conferma che si sta muovendo, insieme a Regione Lombardia, in merito alla richiesta di riconoscimento di Sic (sito di importanza comunitaria) per l’area della brughiera di via Gaggio e ha avviato uno studio su Quintavalle. “Per quanto riguarda la terza pista di Malpensa – aggiunge – la posizione del Parco del Ticino è sempre la stessa, in assoluta trasparenza confermo la nostra contrarietà all’attuale Masterplan. Tutto ciò è stato ribadito d Regione Lombardia nella lettera inviata al Ministero dell’Ambiente e verrà ribadito dalla stessa nell’incontro ufficiale del primo ottobre a Roma”.
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