CORBETTA Vuole la casa e occupa il Comune: "Partorirò qui se necessario"

CORBETTA E’ tornata sul terrazzo del Comune di Corbetta intenzionata a trascorrervi la notte. Lo aveva già fatto lo scorso 23 aprile con il suo compagno e ci è tornata da sola. In avanzato stato di gravidanza. “Non me ne andrò – ha detto – l’altra volta sono riusciti a convincerci con le belle parole, ma stavolta sono motivata e voglio andare fino in fondo”. E così ieri mattina si è armata di sacco a pelo e tutto il necessario per trascorrere la notte all’aperto, è salita al primo piano del palazzo municipale corbettese e si è seduta. Tra lo sguardo preoccupato delle impiegate che lavorano negli uffici. La Polizia locale ha tenuto sotto controllo la situazione. In tarda mattinata Marika Casati, 24 anni, ha chiamato un’ambulanza perché accusava un lieve malore. Poi, fortunatamente tutto è rientrato tanto da non chiedere l’accompagnamento al pronto soccorso. Quando salì sul terrazzo due mesi fa, con il suo compagno Alessandro, aveva subito lo sgombero da un appartamento dell’Aler di via Europa a Corbetta. Non sapendo cosa fare si erano sistemati in Comune portandosi appresso anche la figlia piccola. Per poi andare a vivere, temporaneamente, dalla sorella. Causa problemi con la legge tale soluzione non può continuare e allora Marika è tornata a chiedere un alloggio per poter riunire tutta la famiglia. Come finirà la vicenda?



Difficile dirlo. Il sindaco di Corbetta Antonio Balzarotti ha spiegato che avendo occupato abusivamente un alloggio la situazione si rende difficile. “Non potranno entrare in graduatoria per i prossimi cinque anni”, ha detto il primo cittadino. Aggiungendo che, per quanto concerne l’assegnazione dell’appartamento Aler lei e il compagno si trovavano al 44° posto e la casa era stata assegnata, come previsto per legge, ad una famiglia con tre disabili che ne aveva pieno diritto. “Occupando abusivamente sono passati dalla parte del torto – spiega Balzarotti – nonostante tutto abbiamo fatto il possibile per venire incontro a questi ragazzi. Un alloggio presso la casa di Accoglienza a Magenta era libero, ma non l’hanno accettato”. Nel tardo pomeriggio di ieri Marika era ancora sul terrazzo del Comune, intenzionata a continuare la sua battaglia. “Sono disposta anche a partorire qui se sarà necessario”, ha assicurato.


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