In effetti verrebbe subito da chiedersi: cosa ci fanno delle ville in località "La Piarda" nel bel mezzo del Parco del Ticino? Si tratta di edifici costrutiti ben prima che venisse creato l'ente Parco. Certamente oggi verrebbe negato qualsiasi permesso. La seconda domanda che sorge è la seguente: questa ennesima colata di cemento rischia di creare danni ulteriori all'ambiente dopo quelli della linea ferroviaria dell'Alta Velocità che, a conti fatti, è servita e servirà a poco o niente? La A4 è da ammodernare, c'è poco da fare. Manca la corsia di emergenza ed è pericolosa. Lo testimoniano i numerosi incidenti mortali registrati negli ultimi anni. Purtroppo i lavori si dovevano fare parallelamente a quelli dell'Alta Velocità per ridurre al minimo i danni, ma questo non è stato fatto per i soliti intoppi all'italiana. Dal canto loro i residenti che vivono in località "La Piarda" dicono di non avere mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa l'accordo bonario che Satap vuole proporre per sgomberare la zona e lasciare campo libero ai lavori. Ecco l'articolo che ho scritto per il quotidiano "Prealpina" nel quale ho registrato le testimonianze dell'ingegner Valter Re di Satap e di Milena Bertani, presidente del Parco del Ticino.
Un'altra fetta di Parco del Ticino sarà interessata da lavori imponenti. Sono quelli di ammodernamento dell'autostrada A4 Milano-Torino per un tratto di cinque chilometri che prevedono lo spostamento a sud dell'arteria in modo che scorra parallela a quella, già completata, dell'Alta Velocità. Opera che, oltre ad incidere su un sito naturalistico di primaria importanza tiene con il fiato sospeso alcune famiglie che vivono in località “La Piarda” nel territorio di Bernate Ticino e che dovranno, con buona probabilità, abbandonare le loro abitazioni nel bel mezzo del Parco.
La variante autostradale interessa un sito di importanza comunitaria (denominato “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Bernate”) sul quale si stanno concentrando le attenzioni del Parco del Ticino, il cui consiglio di amministrazione ha votato una delibera, nei giorni scorsi, volta a rimarcare alcune prescrizioni che ne salvaguardino le caratteristiche. “Stiamo discutendo con Regione e Parco del Ticino un accordo procedimentale – ha detto l'ingegner Valter Re, di Satap – che ci metta in condizione di avviare, in tempi brevi, i lavori di ammodernamento dell'autostrada A4”. Va detto che l'accordo procedimentale sottoscritto nel 2000 da Tav, Regioni Lombardia e Piemonte e Ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti prevedeva che il cantiere ferroviario dell'Alta Velocità dovesse partire insieme a quello dell'autostrada. Così non è stato, con gravi ripercussioni sull'impatto ambientale. Si è reso così necessario un nuovo protocollo d'intesa nel 2006 tra i vari enti (Parco Ticino, Anas, Tav e Ministeri), approvato poi nel 2008 con delibera del Cipe. L'autostrada sarà spostata a sud e sarà formata da tre corsie di marcia più quella di emergenza e si affiancherà all'Alta Velocità. “I lavori non inizieranno se non avremo garanzie che vengano effettuati tenendo conto di quanto stabilito nella delibera Cipe – ha spiegato Milena Bertani, presidente del Parco del Ticino – in particolare gli interventi ambientali dovranno essere eseguiti tempestivamente, per lotti funzionali con il progredire dei lavori di adeguamento dell'autostrada”. Quanto alle abitazioni la delibera del Cipe stabilisce che “dovrà essere prevista l'acquisizione di aree ed edifici insistenti a nord del manufatto con lo scopo di ricostituire un corridoio ecologico che favorisca il passaggio della fauna terrestre verso la Lanca di Bernate”. L'ingegner Re precisa che per l'acquisizione dei manufatti sono disponibili circa due milioni e cinquecentomila euro (per una decina di villette). “Non si tratterà di espropriazioni – aggiunge – ma di acquisizioni a titolo bonario di fabbricati che insistono nel bel mezzo del Parco del Ticino. E che, storicamente, non avrebbero dovuto essere realizzati”.
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