MAGENTA La facciata della chiesa di San Rocco rimarrà scrostata?

MAGENTA Perchè la facciata della chiesa di San Rocco a Magenta è scrostata e i lavori sono fermi? Ce lo spiega il parroco don Mario Magnaghi sul periodico parrocchiale "Germoglio". Il prevosto dice che i lavori termineranno, ovviamente, ma a causa di un piccolo intoppo si allungheranno un po', e soprattutto lieviterà il costo dell'opera. Tutto è cominciato nel mese di settembre dello scorso anno quando, durante la festa del rione di San Rocco, gli organizzatori chiesero al parroco di poter usare i fondi raccolti per un intervento di risanamento del muro della chiesetta. Tutte persone di fiducia che collaborarono all'intervento di restauro operato nel '78.

Poche settimane fa partirono i lavori. Subito però il colpo di scena. Il 5 maggio l'ingegner Biolzi del Comune di Magenta comunica a don Mario che i lavori sono stati sospesi a causa di una segnalazione telefonica. Un atto dovuto per il Comune "perchè qualcuno, allarmato, ha denunciato il rischio che dei beni artistici notevoli vengano distrutti in modo irrecuperabile". Si tratterebbe di affreschi di valore esistenti sotto l'imbiancatura. Il parroco chiarisce tutto. Sul volume "L'Arte del Sacro" pubblicato nel 1990 dalla Parrocchia San Martino si spiega che non si tratta, in realtà, di valori degni di così preoccupata tutela. Come si attesta dalla foto a pagina 249 non erano affreschi, ma pitture su muro secco fatte eseguire, come scritto nel volume, da Monsignor Crespi, a metà '900. Inoltre c'è da temere che se c'erano affreschi, ormai dal '78 questi non ci sono più.


"Il blocco dei lavori e la loro ripresa altererà certamente l'importo finale dei costi, ovviamente non nel senso di una riduzione - spiega don Mario sul Germoglio - Anche per questo aspetto è possibile però rimediare. Se chi ha telefonato prenderà coscienza del danno, certo non catastrofico, indotto in ultima analisi alle casse parrocchiali, potrà sempre ricuperare con una cospicua offerta...nel qual caso già da ora sentitamente ringrazio".

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