Tangenziale, sindaci infuriati con l'assessore Cattaneo: "Ma dove sono le mitigazioni al progetto?"

E' durissima la presa di posizione dei sindaci di alcuni comuni contrari alla realizzazione della bretella per Malpensa che attraverserà i loro territori. Soprattutto nei confronti dell'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo che, recentemente, li ha “criticati”.  “L’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo, dovrebbe conoscere quali sono le reali motivazioni che hanno spinto cinque sindaci dell’Est Ticino ad esprimere parere contrario al Progetto definitivo dell’Anas – hanno detto martedì sera in conferenza stampa a Cusago - che prevede la realizzazione di una superstrada di collegamento tra Magenta e la Tangenziale Ovest di Milano. Una superstrada che interessa le aree protette del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino”.


E aggiungono: “Cattaneo, anziché confrontarsi con gli amministratori locali per conoscere e rispondere in maniera adeguata alle istanze del territorio nel rispetto del principio di sussidiarietà, ha sempre sostenuto a priori il Progetto Anas che ha completamente abbandonato nelle mani dei tecnici. Nei giorni scorsi ha addirittura rilasciato alla stampa dichiarazioni non corrette e offensive nei confronti dei sindaci contrari”.
Nella sala consiliare del Municipio di Cusago, sono intervenuti i sindaci: Luigi Alberto Tarantola (Albairate), Domenico Finiguerra (Cassinetta di Lugagnano), Emilio Simonini (Cisliano), Daniela Pallazzoli (Cusago) e Willie Chiodini (Ozzero).

Gli amministratori hanno rilevato che, contrariamente a quanto affermato dall’assessore regionale, le ventilate mitigazioni al progetto sono inesistenti e comunque non tali da giustificare l’aumento del costo dell’opera da 270 milioni a oltre 400 milioni. Per questa ragione, hanno chiesto a Raffaele Cattaneo di spiegare meglio quali sarebbero le mitigazioni attuate, cosa ha realmente fatto lievitare i costi e qual è la politica regionale in materia di salvaguardia del territorio. La Regione, infatti, da un lato continua ad adottare provvedimenti che impongono ai Comuni vincoli, ad esempio, per la tutela del paesaggio, dall’altro sostiene progetti come quello dell’Anas incompatibili con questi vincoli.

I cinque sindaci hanno affermato di non essere contrari allo sviluppo e in particolare ad interventi volti a migliorare il sistema della mobilità, ma a condizione che vengano elaborati “progetti di buon senso” per rispondere ai reali problemi delle comunità locali. “La gestione del territorio e la relativa programmazione dello sviluppo dovrebbero essere il più possibile condivise indipendentemente dalle appartenenze politiche e dalle dimensioni delle singole comunità che ne fanno parte”, hanno detto.

I sindaci hanno affermato, altresì, che il Progetto Anas è vecchio di dieci anni e prevede un’infrastruttura inutile e costosa che devasta un paesaggio pregiato, comporta consumo di suolo, compromette definitivamente l’attività degli agricoltori e di diverse aziende dislocate lungo il tracciato, peggiora la qualità della vita dei cittadini dell’Est Ticino.

Per questa ragione, hanno avanzato una proposta alternativa e facilmente attuabile a costi ridotti senza devastare il territorio: l’elaborazione di un progetto nuovo a ridotto impatto ambientale che abbia come obiettivo prioritario la riqualificazione della rete stradale esistente, nonché il rilancio del trasporto pubblico e del sistema intercomunale di piste ciclopedonali. È possibile riqualificare e potenziare la strada provinciale 114, realizzando in tempi brevi un tracciato a raso con rotonde, analogamente al tratto esistente tra Cusago e la Tangenziale Ovest di Milano.

I sindaci hanno chiesto, inoltre, la realizzazione di moderne infrastrutture che non siano solamente strade, ma anche centri di servizi di qualità, per esempio nei settori del trasporto pubblico, in quello sociale e scolastico. Sono questi gli argomenti su cui desiderano confrontarsi con l’assessore Raffaele Cattaneo, se fosse almeno una volta disponibile a partecipare ad un incontro istituzionale direttamente nel territorio, considerando i reiterati inviti.

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